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in evidenza

02 Gen Reptilarium: la nuova esperienza di ProjectXX1

Posted at 09:47h in in evidenza 0 Comments

Quando ProjectXX1 chiama, io rispondo.

di Tiziana Battiston

Seguo ormai da tempo questo gruppo dal nome misterioso che ha il merito, tra le altre cose, di aver portato il teatro immersivo in Italia: esperienze, e non semplicemente “spettacoli”, che trasportano lo spettatore in mondi paralleli, lo coinvolgono, gli danno ruolo attivo, lo sorprendono e lo sballottano in storie complesse e sfaccettate, dai molteplici piani di lettura e con decine di bivi da prendere man mano che l’esperienza si dipana.

Con Project XX1 lo spettatore si fa parte della scena, si fa accompagnare nella storia dagli attori, e decide come e quando agire per creare di volta in volta la propria esperienza.

Suona strano? Allora proviamo così: ve li ricordate i librogame? Ecco: provate a immaginare un librogame dal vivo. Aggiungeteci storie imprevedibili, attori appassionati e pieni di talento, la vostra voglia di giocare e di farvi personaggio, intrecci articolati e sorprendenti che vi incastreranno il cervello, sottoboschi di realtà parallele, oggetti di scena da toccare, spostare, portare in giro. Questo è quello che ci si può aspettare da Project XX1 in una situazione… normale.

Quando Project XX1 incontra le restrizioni anti-Covid, non rinuncia all’esperienza immersiva e crea “Reptilarium”  ,  pensato per la fruizione digitale in tempo reale. Basta una connessione internet, il proprio telefono, un indirizzo e-mail e un account Facebook per un tuffo in un futuro distopico chiuso in lockdown permanente, in cui ci si aggira tra personaggi senza scrupoli, ragazze dal cuore d’oro e colpi di scena dietro l’angolo.

Acquistato il biglietto su https://www.projectxx1.com/reptilarium arriva una mail di conferma per data, orario e modalità di partecipazione. L’esperienza di Reptilarium si fa in 4 ore (sì, sembrano tante, ma non vi fate spaventare – è possibile di arrivare alla conclusione della storia un po’ prima, come è successo a me) o in due tranche da 2 ore ciascuna.

Vi racconto come è iniziato il mio Reptilarium: alle 18, ora d’ingresso concordata, ricevo una mail con un’offerta di lavoro da parte di una fantomatica agenzia, The Garden. Potrei essere adatta a posto di lavoro come Oculus.

Visiono i materiali informativi che mi hanno mandato e sento quasi subito che c’è qualcosa di poco chiaro, di ambiguo, in quest’agenzia – nonostante la presentazione allegra e positiva, tutta sorrisi e vestitini gialli. Trovo questo buonumore inquietante, specie se siamo in uno stato che non esiterei a chiamare di semi-dittatura, in cui non si esce senza un patentino di immunità che non tutti hanno: mi sembra ci sia qualcosa fuori posto, ma decido comunque di farmi avanti, se non altro per saperne di più.

In qualità di Oculus potrei diventare l’accompagnatore virtuale dei Fiori dell’Agenzia… nome grazioso per descrivere accompagnatori professionisti al servizio dei desideri dei clienti di The Garden. L’Oculus è l’occhio attivo che scruta e che controlla, un Grande Fratello a ore che assicura il livello di prestazione ottimale e aziona meccanismi-rete per l’incolumità dei Fiori. Così dicono. Sarò pronta? Sarò in grado? Ma… è legale questa cosa?

Iniziano i test attitudinali, e sembra le mie risposte siano soddisfacenti, perché poco dopo posso iniziare il training con l’Agenzia. Mi mandano dei video didattici su WhatsApp, rispondo alle loro domande e agli stimoli del mio trainer cercando di trattenere le informazioni.

Sto davvero parlando con qualcuno? C’è qualcuno dietro allo schermo? Qui è tutto così strano… ricevo video di formazione in cui bot mi istruiscono e mi insegnano quali saranno i miei compiti di Oculus.
Uno dei video in particolare mi mette inquietudine. Potrei forse chiudere un occhio sui servizi dei Fiori, ma… questo altro non è che un interrogatorio, condotto a martello da una voce robotica che demolisce ogni resistenza dell’uomo che tenta di difendersi dal suo assalto… fino a confessare cosa ha fatto con il Fiore. Ma che razza di Agenzia è questa…?!

Poco dopo, ricevo un messaggio da un numero sconosciuto su WhatsApp – una foto profilo in cui si intravede solo una scritta. Qualcuno mi scrive con un modo di fare spiccio. Questo qualcuno sa già che sono entrata a far parte dell’Agenzia (questa storia non mi piace…!) e sonda la mia volontà a sostenere un bene maggiore… ma le mie domande rallentano il tutto e la conversazione si interrompe bruscamente, accidenti a me. L’Agenzia mi aveva avvisato di possibili attacchi per carpire informazioni, ma pensavo fosse un messaggio anti-phishing di routine! E se fossero i dissidenti di cui si sente parlare? Quelli che vanno contro il governo?

Questo scambio concitato non fa che rafforzare la mia sensazione iniziale: qui qualcosa non va, ma cosa…? Improvvisamente i miei video didattici si interrompono ed entra in contatto con me una ragazza, che sarà la mia compagna d’avventura – Oculus lei stessa, ha perso i contatti con il suo Fiore Magnolia durante un incontro da lei supervisionato. Il telefono del Fiore è spento e improvvisamente l’Agenzia le impedisce l’accesso ai pannelli di controllo: sale il ritmo e la ragazza mi pressa, ha bisogno di me. Ma che c’entro io?!

Punto i piedi ma alla fine non posso fare altrimenti, non posso far finta di niente: mi lascio trascinare in un vortice di mail, documenti falsi, video e telefonate dal fitto sottomondo di personaggi che sembra popolare Reptilarium. Scoprirò fin troppo presto che la mia voglia di starmene in disparte è molto meno forte del bisogno dell’Oculus e trovo un modo spiccio ma curiosamente efficace di gestire richieste e contatti con i falsari, aggirando la sorveglianza dell’Agenzia e sfuggendo al peggio, probabilmente per pura fortuna, lo ammetto.

E sempre fin troppo presto mi accorgo che la cara Magnolia è una donna molto, molto inquietante: i dossier su di lei non promettono nulla di buono, e i suoi deliri durante le sessioni psicologiche a cui assisto mi sconcertano. Di certo non ha raccontato la verità al suo povero Oculus, che non vuole accettare le informazioni che le passo man mano, miope a causa del suo amore per Magnolia… e adesso ci sono dentro anch’io in questa storia… fino alla scelta finale. La teca… o la libertà?

ProjectXX1 è una garanzia. Garanzia che non avete idea di quello in cui vi state cacciando.


Reptilarium – il futuro ha il sangue freddo

Drammaturgia Alessandro D’Ambrosi Anna Maria Avella Fabiana Reale Riccardo Brunetti Sandra Albanese Silvia Ferrante

Regia Alessandro D’Ambrosi Riccardo Brunetti

Con Santa de Santis Michele Bevilacqua Emanuele Cerman

e con Gabriele Carbotti Elisabetta Mandalari Malvina Ruggiano Adriano Saleri Marco Usai

Con la partecipazione di Chiara Capitani Elisa Poggelli Martino Fiorentini Anna Maria Avella Riccardo Brunetti Alessandro D’Ambrosi Sandra Albanese Susanna Valtucci Costanza Amoruso Silvia Siravo Silvia Ferrante Fabiana Reale Arianna Brunetti Simone Petrucci Annabella Tedone Carlotta Sfolgori Danilo Frati Stefano Fregni Elisabetta Girodo Angelin Dario Biancone Benedetto Farina Irina Mian Michele Cavallo Jacqueline Sciannella Alessandro D’Ambrosi Sr.

Montaggio Alessandro D’Ambrosi

Sound design Riccardo Brunetti

Operatore Simone Palma

Costumi Sandra Albanese

Digital Strategist Fabiola Ietto

Grafica Ilaria Passabì

Grafica addizionale Valeria Marzano

Consulenza grafica Francesco D’Agrippino

Consulenza web Luca Callocchia

Staff Ilenia Lanni Augusto Donati Gorgone Sicomoro

Media Partner The Parallel Vision

Uno speciale ringraziamento a Filippo Donati Nicola Donati Costanza Amoruso Danilo Ferrante

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01 Dic Esame finale del Corso Base di formazione musicale

Posted at 09:59h in in evidenza 0 Comments
Una mattinata di “eccezionale normalità” a Controchiave, grazie ai nostri giovani allievi di musica.
Un passaggio importante per loro, che hanno scelto da mesi di intraprendere un cammino di studio che li porterà, se decideranno di continuare, fino ai corsi propedeutici all’Alta Formazione Musicale.
Un piccolo riconoscimento, speriamo il primo di una lunga serie, per l’impegno che hanno profuso.
 
E grazie all’amico e maestro Stefano Scatozza, per i preziosi consigli di cui sicuramente i nostri ragazzi faranno tesoro
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24 Set GIUSTIZIA | BALLO 308

Posted at 09:42h in in evidenza 0 Comments

CONTROCHIAVE TI INVITA A PARTECIPARE A

ROMA | PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO | GIUSTIZIA | BALLO 308 | 27 SET > 4 OTT

 

GIUSTIZIA | BALLO 308

un progetto di Virgilio Sieni

27 settembre > 4 ottobre 2020

Foro Romano – Parco archeologico del Colosseo, Roma

nell’ambito del Festival Letterature

a cura di Andrea Cusumano e Lea Iandiorio

per l’iniziativa Insieme – lettori, autori, editori

in collaborazione con Libri Come e Più libri più liberi

L’iniziativa è promossa da MiBACT, per il tramite del Centro per il libro e la lettura, dalla Regione Lazio e da Roma Capitale. Organizzato da AIE (Associazione Italiana Editori), Istituzione Biblioteche di Roma e Fondazione Musica per Roma. In collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo e Zètema Progetto Cultura.

Il progetto Giustizia | Ballo 308 è in partnership con Romaeuropa Festival.

GIUSTIZIA | BALLO 308

un progetto di: Virgilio Sieni

collaborazione e cura: Giulia Mureddu, Lucia Sauro e Delfina Stella

Giustizia | Ballo 308 è un progetto di Virgilio Sieni ideato appositamente per il sito storico del Parco archeologico del Colosseo a Roma e si inserisce nell’ambito del Festival Letterature.
Il progetto include un percorso di creazione a cura dell’Accademia sull’arte del gesto rivolto a cittadini di ogni età che si terrà dal 27 settembre al 4 ottobre, concludendosi con una performance aperta al pubblico. La creazione site specific abiterà gli spazi del Foro Romano, all’interno del Parco archeologico del Colosseo, dall’1 al 4 ottobre.

Il percorso è rivolto ad un gruppo di cittadini di ogni età e provenienza che si tramanderà delle sequenze di gesti. Il loro muoversi e commuoversi restituirà un paesaggio inconsueto di “abitanti in ascolto”, archeologicamente spinti dalle macerie per proporsi come comunità che viene. I cittadini interpreteranno una successione di immagini sulle forme della vicinanza e dell’adiacenza, sul corpo ospitato dalla natura e dalla storia, sul corpo e il gesto come sostanza archeologica accarezzata dal tempo. Ogni quadro propone un modo umanistico di ascoltare la lezione delle rovine e come l’aperto possa rappresentare quell’elemento sorgivo che ci mette in contatto con la fragilità delle cose.

ISCRIVITI AL PERCORSO

SCARICA IL BANDO

PER INFORMAZIONI
Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni
Tel. 055 2280525
[email protected]
www.virgiliosieni.it

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14 Mag “Cultura e Spettacolo dal Vivo sono beni primari dell’Italia”

Posted at 10:02h in in evidenza 0 Comments

Questa frase l’abbiamo letta spesso in questi giorni, pronunciata anche da responsabili istituzionali come il ministro Franceschini.
Eppure, non sembra proprio che sia così.  

Per la maggior parte delle attività produttive sono stati previsti protocolli e percorsi di uscita dall’emergenza; per le attività culturali, spettacolo dal vivo, scuole d’arte, teatri e auditorium invece poche parole concrete.
Operatori culturali, artisti e tecnici sono tra le categorie più colpite da questa crisi perché da sempre ai margini del sistema, precari a tal punto da non rientrare, in molti casi, nemmeno nei sostegni economici stabiliti dai recenti provvedimenti governativi.
L’emergenza questo settore la vive da sempre, ma stavolta rischia di essere spazzato via.

Eppure, la cultura proprio in questa situazione non solo non deve essere solo “parte di un problema”, ma può essere invece parte della soluzione Così come il flashmob sonoro del 13 marzo, all’inizio della ‘quarantena’, seppe confortare e incoraggiare milioni di persone frastornate e spaventate, innescando percorsi di resilienza virtuosa, così oggi, nel momento della ripartenza, l’iniziativa culturale e il gesto artistico possono infondere speranza e contribuire a ricostruire un immaginario positivo in una società ferita moralmente ancora prima che economicamente e socialmente. 

Per questo chiediamo a tutti di avere coraggio: alle Istituzioni il coraggio di provvedimenti senza precedenti  a sostegno della cultura e dello spettacolo dal vivo, che vada oltre l’emergenza; agli operatori, agli artisti, e quindi anche a noi stessi, il coraggio di pensare forme diverse e innovative di proposta artistica; ai fruitori, a tutti voi, il coraggio di tornare ad assistere a uno spettacolo, a frequentare i luoghi della cultura, a sostenerli.

Il mondo degli operatori culturali non è mai stato fermo, in questi mesi, e la condivisione di idee e soluzioni stanno arricchendo come forse mai il dibattito.
Un tema forte è quello degli spazi: c’è urgenza di conoscere come poter gestire i nostri spazi, ma anche come poter rioccupare gli spazi pubblici
Per isolare il virus e liberare i corpi oggi sappiamo che può essere praticabile la gestione di incontri in luoghi aperti. Allora iniziamo ad aprire le piazze, rendiamo possibile l’occupazione di queste per fini culturali (lezioni, laboratori, concerti, incontri). Provino le istituzioni a favorire questo percorso rimuovendo qualcuno dei tanti ostacoli imposti dai vari regolamenti. Ad esempio rendano i luoghi all’aperto occupabili dietro una semplice comunicazione di nulla osta, senza balzelli di occupazione suolo, o Siae, forniscano la possibilità di allaccio elettrico gratuito per iniziative culturali di piazza, ecc.

Insomma la cultura non può chiudersi. 

Capiamo, veramente, insieme, come tornare a renderla pubblica  e fruibile per tutti.

Associazione Culturale Controchiave

 

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12 Dic Controchiave con il CIR

Posted at 11:36h in in evidenza 0 Comments

Il progetto, in fase di realizzazione (inizio attività ottobre 2019), intende offrire ai richiedenti asilo e rifugiati vittime di tortura un percorso di riabilitazione psicosociale, attraverso un’opzione terapeutica non convenzionale per contribuire in modo efficace e duraturo al percorso di integrazione, incidendo positivamente sulle condizioni di marginalità sociale che accomuna questo target.

Nello specifico, il progetto consiste nell’organizzazione di un laboratorio musicale di percussioni di un gruppo eterogeneo di 10 beneficiari, della durata di 3 mesi, con cadenza settimanale (sessioni di 4 ore a settimana). Il laboratorio è stato avviato dal Consiglio Italiano per i Rifugiati, in collaborazione con l’Associazione culturale Controchiave, che mette a disposizione i propri professionisti, gli strumenti musicali e gli spazi necessari per tale attività. Sono previste delle borse-lavoro per i partecipanti al progetto. La scelta di questa attività nasce dalla riflessione che un laboratorio musicale offre ampie possibilità di espressione, comunicazione, interazione, condivisione e crescita. In particolar modo un laboratorio musicale di percussioni è accessibile a tutti, indipendentemente dal grado di conoscenza e preparazione musicale, invita all’ascolto di sé e dell’altro, è esercizio fisico, aiuta a rilasciare tensioni; offre inoltre concrete possibilità di realizzare percorsi individuali e d’insieme atti a sfruttare a pieno gli aspetti formativi, educativi e, in generale, di crescita e realizzazione dell’individuo attraverso i canali del linguaggio e della creazione. Dopo una prima fase di apprendimento, periodicamente il progetto prevede incontri di esercitazioni di gruppo con l’orchestra “Fanfaroma” nata all’interno di Controchiave, per poter partecipare insieme a festival nazionali ed internazionali.

Non è la prima volta che controchiave è titolare di un progetto con finalità sociali. In passato abbiamo collaborato con case famiglia organizzando laboratori e corsi musicali, con gli istituti penali per minorenni di diverse città italiane nell’ambito del progetto “In viaggio con l’arca” che consentì di attivare percorsi educativi, formativi e pre-lavorativi con adolescenti a rischio primario e con bambini e bambine e/o adolescenti entrati in conflitto con la legge, gli interventi nelle scuole ecc. In questo progetto abbiamo contribuito con quello che noi sappiamo fare meglio, essere un’associazione. Un’associazione che contribuisce a costruire identità individuali e collettive che tende a sviluppare nuove forme di socialità attraverso gli strumenti che la cultura fornisce.

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Davide “Dado” Caporali nasce a Roma nel 1989. Ha sempre avuto un’enorme passione per il fumetto e il disegno, infatti dopo il diploma  di Liceo Scientifico, decide di frequentare la Scuola Internazionale di Comics e intraprendere la carriera del fumettista.
Negli anni ha pubblicato la sua prima serie “Maschera Gialla”, edita da Shockdom e sbarcata prima in fumetteria, poi in edicola e libreria e tutt’ora in produzione. Sono seguiti diversi altri progetti paralleli da disegnatore, come “Un vuoto Incolmabile” o “Basket Case” e collaborazioni con la rivista comica a fumetti “Scottecs Megazine”, firmando alcune storie al suo interno, tipo “Power Chess” o “Attack on Titanic”, e progetti per Bonelli Editore, collaborando alla serie “Attica” (2019) al fianco di Giacomo Bevilacqua ed Emilio Lecce. 
Insieme a Sio e Luigi “Bigio” Cecchi è creatore e fondatore dell’evento “24 Ore Comics”, del quale sono state pubblicate due raccolte a fumetti: “24 Ore Comics” e “Tre Trighi – Collection”.
Ha inoltre lavorato come disegnatore per entrambi i numeri di “Dragor Boh”, sui testi di Sio. Il primo numero di questa serie ha ricevuto la nomination come “Miglior fumetto per ragazzi” al premio Micheluzzi 2018.
Attualmente è al lavoro sulla serie “Maschera Gialla” e su altri progetti che vedranno la luce nei primi mesi del 2019.
Una volta ha anche visto un cavallo.