Gianni e Ray

TRACCE DI UN AUTORITRATTO

 

Le foto di Gianni Tabò

Fotografare significa stabilire un rapporto con la cosa fotografata, ogni foto è un autoritratto.

La Fotografia e l’Altro

Una persona è sempre parte di una storia, perché un uomo non è mai un uomo qualunque e la storia lo circonda. Ognuno, in qualche modo, crea correnti di storie che si sommano ad altre storie. Ci piace pensare che questo possa sempre accadere.

Senza ombra di dubbio però, sappiamo che  alcuni lasciano dei segni tangibili, solide tracce di esistenza comune. Giovanni era uno di questi e quei segni ora sono materia, materiale di idee e progetti, tracce che segnano  le  emozioni e che ancora attraversano realtà diverse come l’associazione Controchiave, di cui Giovanni era parte integrante e, lasciatecelo dire, insostituibile. Esiste un materiale che esprime una realtà personale ed il mondo che la circonda, sono le foto che Giovanni ha lasciato. Gianni ha messo in moto idee e progetti scattando foto, argomentando i propri percorsi, condividendo sempre con altri ogni sua voglia percettiva. Voglia percettiva, ovvero la voglia di toccare e vedere davanti a sé  l’idea che gira nella testa.

Incontrare tutto questo  lavoro vuol anche dire tradire la cronologia tipica di un  percorso fotografico. Con i progetti aperti du Gianni puoi trovarti di fronte ad una sua idea sviluppata su tre foto scattate a distanza di anni, in luoghi diversi, per finalità diverse. Eppure sono lì, attaccate ad una idea che  ronza dentro, che si ripresenta improvvisamente nel tempo, che è  la  continuazione, la sua firma, il suo tratto ri-tratto.

Poche le date appuntate sopra i provini fotografici, poche le tracce per fissare tempo e luoghi, ma non importa, perché lo senti che quei tratti di pellicola hanno un unico processo semantico. Però se devi presentare un lavoro, come fai  a mettere insieme una foto fatta nel nord della Danimarca ad  una fatta alla festa per la cultura e dire che lì c’è un percorso riconoscibile? Oppure dire che fanno parte di un progetto artistico comune?  Se questa domanda ci fosse venuta ad alta voce davanti a Gianni, lui ci avrebbe risposto: “non ci complichiamo la vita: se parto da Fiumicino vedendo strutture anonime di palazzi, dopo poche ore sono a Barcellona nelle ramblas e durante il tragitto sfoglio le riviste illustrate degli aerei con le foto di patinati posti esotici… è un viaggio con salti di immagini che mi appartengono, è lì la cosa interessante, quello che mi porto addosso dopo il viaggio, non quello che vedo durante.”

Proviamo allora a fare questo viaggio nelle foto di Giovanni, foto tirate fuori da scatole di legno e cartone, accantonate nelle case che aveva attraversato, scatole lasciate lì, con dentro un contenuto di immagini, linee, ricordi.

–         “Divento quello che vedo, tutto quello che mi suggerisce il pensiero posso farlo, per questo mi trovo spesso in posti che non conosco, posti che ho voluto raggiungere per forza, alzandomi presto o saltandolo il sonno, per poi arrivare e chiedermi

“che ci faccio io  qui?”

Allora mentre aspetto di saperlo scatto le mie foto, accettando la festa ludica del captare, l’obiettivo  è la mia antenna, la mia sonda.”

–           La fotografia dunque, proviamo a parlarne:

Fotografia come scrittura (di massa) ma anche come dissonanza del segno, certificazione della materia, tracce di realtà.

–         Non ci complichiamo la vita con concetti contorti.

–         Non trovo altre parole per dirlo, diventerebbe banale

–         l’immagine dovrebbe dirlo

–         ma così non si ha una interpretazione univoca

–         allora ce ne metto due di foto

–         diventa un racconto

–         appunto, guarda qui, le foto delle miniere,pensa una cosa:

nel 1904 in sardegna ci fu una rivolta dei minatori, la polizia uccise quattro minatori, la notizia suscitò la rivolta di altri operai in tutta Italia, beh sì! erano altri tempi, era il tempo del primo sciopero generale della storia d’Italia, pensa! c’erano i sindacati. Oggi non c’è più nulla! Oggi come vedi puoi fermare immagini di quella che chiamano archeologia industriale, foto di architettura, nulla più…però…..però se vedi le foto poi ti viene da pensare, tutto quel rosso rame della terra avrà qualcosa in comune con la rivolta, o è solo il caso? e poi quel segno, quel segno è importante…

–         quale?

–         quel brogliaccio con i nomi per i turni, lasciato lì, dietro il cancello chiuso, abbandonato.

Quando si legge una foto bisogna stare attenti alle menzogne stampate su carta patinata, quelle  incantano solo gli stupidi o i mercanti. Disgregare, scombinare l’insieme dei linguaggi fotografici come maneggio di tutte le armi espressive. Prendersi gioco dell’apparenza.

La terra che ritorna in ogni immagine di Gianni è un prendersi gioco dell’apparenza, trasformarla in segno, segnale, riflessione, perché…

–         ci sono altre possibilità di organizzare il reale. “Decomposizione della vita quotidiana. Non assoggettare gli sguardi”.. L’ho scritta così. L’ho presa da un libro, e mi piace quando dice che la “fotocamera è uno  strumento di conoscenza, grimaldello non per la realtà ma per l’emozione”, sì mi piace. Però non è che posso scriverlo sotto le foto del progetto terra, quello è un progetto che dovrà parlare da solo. Osservi!  ti metti lì e chi se ne frega, non è che ti devo dire le cose, sì dico, non è che devo recitare la parte del fotografo o fare l’attore, che poi, io quelli con tutte le loro manie… sono simpatici… finché non recitano, perché quando recitano tengono gli occhi chiusi ed il mondo che li circonda per loro è solo scenografia. Vorrei fare uno spettacolo teatrale senza attori, solo con immagini, ombre. Vorrei trasformare in teatro il progetto “Terre” con  quel segno, bianco di neve che diventa linea, serpeggiante zigzagante “anfrattuosa”….  questo termine l’ho scritto sull’agenda, ma non ricordo più a cosa era riferito, però ci sta bene.

Come ci stanno bene altre definizioni che non so mai a cosa servano, forse ad essere scritte sulle agende, quelle che compri e poi rischi di lasciar in  bianco.

Bianchi sono gli ambienti estetico museali della fotografia, oramai  sono sepolcri  irrespirabili.

Dovremmo pensare a dei fotografi che si muovono come briganti del ludico, che si prendono gioco di ogni regola, un gruppo di fototeppisti amanti del caos o dello sguardo obliquo.

 

Quindi si cominci il viaggio, con alcune avvertenze:  qui non c’è la seduzione che pensi debba portare la fotografia

Qualcuno diceva: Per cogliere il vero dietro la maschera del fittizio ogni pellicola, scaduta o rubata è buona. E la stessa cosa la puoi dire con quei tubi bianchi, che occupano la strada, che disturbano le prime sequenze, e che scopri dopo essere solo i contenitori di quella sonda in fogna, piena di mistero fecale.

La stampa sgranata, strappata o eccellente è di minore importanza rispetto a quanto si scopre  nel ritratto di una situazione, perché  la fotografia può ingannare ma  la fotografia della menzogna è quella che non cerca, che non sprofonda l’obiettivo dentro la materia.

Ora ecco le foto, speriamo siano un grumo di dubbi e spiazzamenti.

ciao luxor,
vent’anni di storia vissuta insieme non si “spengono” in un attimo.
continui ad essere in noi, con i tuoi gesti, la tua leggera, audace e geniale concretezza

 

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ZIO scrive:3 luglio 2012 07:08 Che dirti Raimondo, ti ho conosciuto , come tutti i tuoi amici di Controchiave, giocando a pallone, sono rattristato di questa notizia, purtroppo il destino e’ beffardo, ci prende sempre quando meno te lo aspetti.Ma non immaginarti piu’ correre in modo giraffoso e sorridente, mi fa star male..Ho saputo della notizia , in via per una partenza di lavoro, mi auguro di tornare e darti un ultimo saluto. Se non riuscissi in questo , non te la prendere, sarai sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere,CIAO AMICO DOLCE E SILENZIOSO.ZIO TONINO


paola scrive:3 luglio 2012 09:30 Eri una persona gentile. Così ti ricordo io. Con quel tuo sorriso. Tante volte ti ho vistoaccorrere trafelato perché c’era un problema che solo tu potevi risolvere.E lo risolvevi. E ancora non riesco a crederci.

ciao

Paola


claudia scrive:3 luglio 2012 09:53 … Ricordi? Per me eri L’UOMO CHE RISOLVE I PROBLEMI! …te sorridevi, guardavi in bassoe scuotevi la testa… C’eri sempre. Ci sei sempre stato. E ti assicuro.Sarai sempre insieme a noi.

Ciao Ray!

Cla’


nadia scrive:3 luglio 2012 11:11 ciao raimondo…


Paola B. scrive:3 luglio 2012 11:26 Gentile, disponibile, sorridente… ogni persona che da ieri mi parla di te usa solo questi aggettivi… colleghi, amici di controchiave… ti ho conosciuto nei dueambiti e per tutti eri davvero questo… Ciao, Raimondo


Isabella scrive:3 luglio 2012 12:45 sono passati molti anni ma e’ vivo in me il ricordo del tuo sorriso e della tua gentilezza.Ogni volta che andavamo in scena tu eri sempre presente in modo discretoe silenzioso!!!

Sei stato e sarai sempre una “bella” persona! Ciao Raimondo …


laura scrive:3 luglio 2012 13:27 Ray, che tristezza infinita doverti salutare cosi….voglio pensarti in un posto bello, col vento sul viso e lo sguardo che va lontano e sorprende, come quando scattavi le tue foto. Continua a starci accanto, accendendo un faro dovunque tu sia ora, come facevi sulla scena, perche’ nessuno disegnava le luci come te. Ti sentiremo sempre vicino a noi, come lo sei stato in questi anni con generosita’ e gentilezza.


Dijorio scrive:3 luglio 2012 14:04 Cerco di immaginarti che non ci sei più…..mi sforzo…..impongo la ragione dellamente….oh!!! Niente! Niente da fare. Mi appare il tuo sorrisetto a labbra serrate esguardo vispetto, il tuo rimuginare x risolvere il problema, ma soprattutto il tuo esultare a braccia alzate correndo quando a calcetto facevi i gol impossibili che solo tu li facevi quei gol (..e noi a bocca aperta increduli).

Aspetta ci riprovo…..niente da fare. Troppo vivo nella mente.

E’ che sei qui! Sei tra noi! Ciao Raimò!


Giancarlo scrive:3 luglio 2012 15:05 Raimondo,parlarti é difficile adesso che l’emozione del distacco fa’cosí male.Di te colpiva il sorriso,il tuo fare amico.

Una nuvola,un profumo,un colore, cosí ti voglio ricordare.


Officine Fotografiche scrive:3 luglio 2012 16:14 Siamo senza parole, questa scomparsa improvvisa ci addolora molto….


roberto scrive:4 luglio 2012 08:16 Ci siamo conosciuti quando insieme agli altri abbiamo cercato di dare una soluzione alla nostra   insoddisfazione, alla nostra “voglia di fare”. la casa tua e di paola, è stato il nostro primo luogo di incontro, la nostra prima sede, dove le idee, le emozioni, gli entusiasmi e gli scontri (pochi a dir la verità) hanno dato vita all’associazione. sin dall’inizio, controchiave ha beneficiato della genialità che mettevi nel risolvere problemi che a noi sembravano insormontabili. E’ vero, se non era per te, la festa della cultura, l’estate romana, i tanti spettacoli nei luoghi più impensati, li avremmo fatti al lume di candela, ma è altrettanto vero che controchiave ha trovato un suo percorso artistico grazie al tuo contributo in spettacoli come l’innesto del margine, postmetropoli, storie metropolitane e tanti altri ancora. perché eri un fotografo ed eri pure bravo.

Questi sono i vuoti che lasci e che sommariamente riesco a descrivere, il vuoto che mi lasci non riesco nemmeno a pensarlo.

Ciao luxor


Michele scrive:4 luglio 2012 08:55 Ciao Raimondo. Un grande abbraccio a Paola e alle tue figlie.


Anna C. scrive:4 luglio 2012 10:12 Ciao Raimondo,sempre sorridente, cordiale e gentile!!! Ti ricordo così!!!!!


Simone scrive:4 luglio 2012 10:19 Ciao Raimondo, ci conoscevamo poco e relativamente da poco…ma quel poco mi è bastato per sapere con certezza che sei una bella persona!Un abbraccio a tutta la tua famiglia…ed a te.

Ciao…


Andrea scrive:4 luglio 2012 10:21 E’ assurdo pensare che tu non ci sia più…Ma forse non è così; infatti ancora vedo il tuo sorriso e so che potrò contare sulla tua gentilezza, sulla tua disponibilità e sul tuo entusiasmo.

Ciao Raimo’


Stefano Merli scrive:4 luglio 2012 10:30 E ad un certo punto lunedì è arrivata una telefonata. Una telefonatadal nostro amico Peppe. E da allora non faccio altro che rivivere i momenti cheabbiamo passato insieme. Non ho ancora finito perchè sono tanti.

Ciao Ray, sei stato un caro amico. Ma questo lo hanno già detto in tanti.

P.S.: quando incontri Gianni salutalo da parte mia


Simone scrive:4 luglio 2012 10:33 Ciao Raimondo…non ho parole…non ci posso credere…Vorrei poterti dire cosa penso di te…anche se a volte l’ho fatto per fortuna quando lavoravamo insieme.Mi dispiace non sai quanto… Raimondo, tu eri un “buono” come pochi e sono sicuro che lo sei ancora.Abbiamo lavorato insieme forse 7-8 anni fa…e’ stato bello lavorare con te e anche averti come compagno di stanza: gentile, educato, simpatico, corretto…geniale…ma perché ildestino ha voluto farti terminare il tuo tempo su questo mondo?…scusa lo sfogo, ma nonme lo spiego…comunque sono convinto che ora sarai in un “qualcosa” di piu’ bello…ma ci mancherai qua…Faccio le condoglianze di rito alla moglie e i figli, ma non serviranno a nulla purtroppo…ti abbraccio forte, ovunque tu sia, un ultima volta.


Stefano scrive:4 luglio 2012 10:33 Ciao Raimondo, rimani e rimarrai per sempre nella mia mente una personacon un sorriso da regalare….


Marco scrive:4 luglio 2012 10:36 Ciao Raimondo,le belle persone restano nel cuore dei loro cari e di chi le conosceva oci lavorava accanto tutti i giorni. E tu il tuo posto speciale nel nostro cuore nostro ce l’hai.


Roberto Ferraris scrive:4 luglio 2012 10:58 Ciao Raimondo, anche se non ci siamo frequentati e la nostra è stata unaconoscenza da “colleghi d’ufficio” ricordo che ad ogni incontro elargivi sorrisi, cordialitàe confidenza, questo mi era sufficiente per pensare che eri una persona positiva come non ce ne sono molte. Rimanere nei pensieri di chi abbiamo incrociato, nei pensieri positivi, quelli belli, non è facile, da quanto leggo sembra che tu ci sia riuscito.

Questo è tantissimo…


Tina scrive:4 luglio 2012 11:11 Ti abbraccio Raimondo…


wolfango scrive:4 luglio 2012 11:14 Non ti conoscevo molto forse ci saremo parlati un paio di volte ma ciincrociavamo spesso in quell’atrio di via libettae pure da un semplice saluto o sorriso si sentivano simpatia leggerezza e disponibilità

ciao


Alice scrive:4 luglio 2012 11:28 …Ti ho incontrato per ultimo alla Festa della Cultura e ho pensato, come ogni volta,ma quant’è dolce Raimondo, sempre affettuoso e accogliente anche se non abbiamomai approfondito più di tanto la nostra conoscenza, è davvero un piacere salutarlo.

Il tuo volto, come tanti di Controchiave, ha accompagnato anni significativi della mia vita, e ha contribuito a renderli migliori. Spero davvero che lì sia “tutto più chiaro che qui”.

Buon viaggio Raimondo, e un abbraccio infinito a Paola.


Lorenzo E. scrive:4 luglio 2012 11:30 Ci siamo conosciuti a lavoro, ed ho sempre apprezzato la tua disponibilità il tuo modo cordiale di accogliere le persone, il tuo sorriso, un buon pensiero, una buona parola… Sei una grande persona, difficile da dimenticare, perchè persone

come te, fanno apprezzare la vita… Perchè persone come te rendono positive

le giornate.. i ricordi…

Davvero difficili da dimenticare.

Grazie di averti incontrato.


maria vittoria scrive:4 luglio 2012 11:51 Ciao Ray, ti lascio un saluto, incredula….sei stato il mio primo responsabile al lavoro,e mi hai offerto molto professionalmente ma sopratutto umanamente,col tuo esseresempre garbato e disponibile, con le tue passioni per la cultura, per la musica e la fotografia; ti ricordo, inoltre,quando parlavi della tua famiglia, figlio, padre e marito affettuoso…….

Ti saluto dedicandoti un brano, letto,ahimè, al funerale di un altro caro amico, che come te è andato via prematuramente e ha lasciato una scia di dolore perchè amato e stimato da tutti….. ” Carissimi Vorrei che oggi per voi non fosse un giorno triste.Vorrei, anzi l’esigo, che nei vostri cuori, una volta lasciata questa chiesa, non vi sia neppure una minima traccia di malinconia o di dolore.Sapete, ognuno di noi venendo al mondo prende in prestito un corpo come involucro della propria coscienza e lo guida come una barca attraverso i mari e gli oceani della vita con l’unica certezza che dovrà un giorno restituirlo.Poi, per il tempo che ci è concesso, sbandiamo al vento, come canne in balia di untemporale ed a a volte cadiamo prostrati, a volte ci rialziamo….io ho creduto fedele nell’incredibile dono che tutti noi abbiamo ricevuto: il privilegio nobile della vita. La mia vita è fluita leggera tra gli interstizi dei vostri cuori, circondato e supportato dal vostro amore.Sono stato con voi ed ho passato con voi momenti bellissimi, ma oraaprite i vostri cuori e lasciatemi uscire.Non tenetemi solo nei vostri pensieri ma vivetemi nel quotidiano, amatemi attraverso i vostri figli, leggetemi nelle vostre parole, ascoltatemi nel vento. Io desidero che il mio ricordo sia per voi lo sprone per continuare ad amarvi…. Da oggi io sarò vostro padre e non abbiate più paura perchè io sarò lì con voi quando ne avrete bisogno. Basterà dire: Io stò qua. Io stò quà perchè lo voglio, io stò quà perchè lo sento, io stò quà perchè non mollo, io stò quà per aiutare, io stò quà perche’ io amo. Da oggi in poi quando la vita sarà più dura, quando non vedrete la luce, quando tutto sembrerà perso, alzatevi, puntate i piedi e urlate al mondo: Io stò quà.Ed ora, amici miei, esco di scena. Tutti in piedi, applauditemi che me lo merito”……


Augusto scrive:4 luglio 2012 12:05 Raimondo, conoscerti al lavoro è stata una bella cosa. Una bella persona: onesta, sincera,capace, simpatica. Ed io che ti passavo la musica heavy-metal (non te ce facevo metallaro!!!).Ecco sono vigliacco: mi piace ricordarti così…Lo so il dolore dei tuoi cari, di noi colleghi, dei tuoi amici, ma lasci un buon e grande ricordo a tutti noi. E questo non ci abbandonerà mai…Dai Ray aspettaci che poi sentiamo della buona musica rock. Ciao


Mariella Nanni scrive:4 luglio 2012 12:11 Un abbraccio forte forte ad un altro inquilino del Paradiso dei Papa’!Ho gia’ chiesto al mio di farti compagnia (volato via anche lui…guarda un po’…il 1° giorno del mese, roba da Numeri Uno…quelli veri!), cosi’ insieme potrete vegliare e proteggere da Lassu’…le vostre mogli e figlie, perche’ al di la’ dell’eta’ e del tempo rimane nel cuore l’orgoglio fiero per cio’ che siete stati e rimarrete sempre : Uomini, forti e determinati nella quotidianita’ extra familiare ed ancor piu’ teneri e dolcissimi gia’ solo parlando dei propri affetti… Sei stato il mio primo collega DBI…Pomezia ’92…e lo sai che mi tocca pure tornarci?!

Ma avro’ anche la tua compagnia…e gli appunti Sql che m’hai dettato un po’ di tempo fa, sempre buoni pero’, li uso tanto per IntINA e SAIL…adesso la smetto perche’ ancora non hanno inventato gli occhiali col tergicristallo! Ciao Raimondo, salutami papa’…ogni tanto affacciatevi insieme, da abruzzesi forti e gentili quali siete…noi vi sentiamo lo stesso…ciao!


claudio scrive:4 luglio 2012 12:30 Questa è dura Raimò… questa non la superiamo…poi c’era la sospensione, il silenzio, e tu che scuotevi la testa e che cominciavi a ripeterea mò di tantra: ” non è che sia proprio impossibile…” e da quel momento partiva la valanga di ipotesi, idee, soluzioni assurde e soluzioni assurde realizzate. Dalla moltiplicazione dei fari agli allestimenti geniali fatti con pochi mezzi; il proiettore sospeso per la proiezione a sala uno; la videocamera attaccata sul retro del motorino per un piano sequenza invertito… è dura, anche il ricordo è duro in questo momento


Paolo Croce scrive:4 luglio 2012 12:59 Che dire Raimondo…..si rimane increduli ed esterefatti di fronte al destino…a questa notizia.Ti ricordo nel 1998 quando inaugurammo la sede EDS Di Via Paolo Di Dono sempre gentilecon il sorriso sulle labbra. E Ricordo le ns sfide on-line in pausa pranzo a Fifa 2000… e mi battevi sempre..Ora voglio ricordarti cosi…allegro e spensierato…

Ciao amico- collega sarai sempre nel mio cuore…. Paolo.


Michele Ruta scrive:4 luglio 2012 13:04 Ho ricevuto questa notizia … mi commuove, mi travaglia.Mi duole pensare chi ti è accanto a quanto è affranta.E’ sempre un tempo limitato ma troppo limitato.

Un collega


Gino scrive:4 luglio 2012 13:09 ciao Raimondo, la sorpresa mi ha colto mentre trionfante entravo in Inail con un cartoccio di sfogliatelle per festeggiare la firma dell’estensione del contratto. Sapevo che saresti entrato al solito in punta di piedi e avresti festeggiato insieme agli altri, così come insieme agli altri hai sempre dato il massimo sul lavoro. Io ho avuto la fortuna di incontrarti quando eravamo ancora giovani e insieme lavoravamo per Ina Assitalia. Ogni volta che ho avuto la possibilità di averti in squadra ne ho sempre approfittato sapendo di poter contare su un professionista eccelso oltre che su una persona onesta, disponibile, garbata mai fuori dalle righe.

Un abbraccio


Claudia scrive:4 luglio 2012 13:10 Oggi è proprio un mercoledì nero… ho saputo della tua mancanza. Il tuo ricordo rimmarrà sempre nei nostri cuori.Claudia


Paolo scrive:4 luglio 2012 13:13 Ciao Raimondo… l’ultimo viaggio… abbimo parlato di moto tante volte… abbiamo condiviso impressioni tecniche… ci siamo scambiati indirizzi di meccanici.. commentato gare di moto..mai avrei creduto che una di loro..ti potesse portare via… lontano da noi… ma so che non smonterai mai di sella perchè lassù… ci saranno tante strade lunghe ed alberate piene di curve da affrontare con la gioia negli occhi e i moscerini sui denti… così si riconosce un motociclista felice…. ricordi? … e tutti i profumi dei fiori… i colori della natura… l’azzurro del cielo.. e l’asfalto che scorre sotto i piedi… accompagneranno i miei pensieri per te e la gioia di averti conosciuto… di averti avuto come amico… come collega… Arrivederci Raimondo… prima o poi… le nostre strade si incontreranno di nuovo… e potremo correre… liberi… lungo tutte le strade del Paradiso…


Massimo scrive:4 luglio 2012 13:19 Raimondo, ci siamo conosciuti sul lavoro tanti anni fa, per me forse quel periodonon era il migliore dal punto di vista lavorativo, ma avere conosciuto te e gli altri chefacevano parte del gruppo é stato molto importante e mi ha aiutato. Ho sempre sentito parlare bene di te, e le opinioni che sentivo rispecchiano in pieno quello che tu eri : una persona seria, gentile, preparata. Anche se da quella volta non c’è più stato modo di lavorare insieme ho sempre un ottimo ricordo di quel lontano periodo.

Un abbraccio, Massimo.


Luisa Cardarelli scrive:4 luglio 2012 13:39 un saluto…mi tremano ancora le gambe pensando di averti visto domenica 1 luglio fermo ad un’area di servizio con altri motociclisti vicino l’Amiternum (AQ) mentre passavo con la macchina appena uscita dall’autostrada. ho esclamato: ” Ma quello è Raimondo! pensa, uno non si incontra a Roma, intravisto alla festa della cultura e ora in gita come tanti per le strade montane d’Abruzzo…” e il giorno dopo ho saputo da Giorgio, altro amico conosciuto a Controchiave, che avevi avuto incidente. Che male mi ha fatto, aver pensato che era l’ultima volta che ti avrei visto, sempre con quel tuo modo delicato di porgerti agli altri e di accogliere gli altri.

ciao Raimondo


Anna Maria F. scrive:4 luglio 2012 13:41 Incrociarti nei corridoi dell’ufficio voleva dire ricevere un sorriso sincero, vedere la luce bellissima e viva di occhi che hanno voglia di guardare e comprendere e scambiarsi spesso e volentieri le proprie opinioni su questo o quell’altro evento, per la voglia di conoscere il pensiero dell’altro, come a completare il proprio. E per me tutte queste cose sono, nella vita, l’arricchimento che uno può dare all’altro.  Per questo ti dico grazie…anche se avrei voluto dirtelo di persona.


Angelo scrive:4 luglio 2012 13:43 Ciao Raimondo domani vengo a salutarti.Ti saluterò come ho fatto lunedi , come ho fatto ieri,come ho fatto oggi. Anche domani mattina lo farò mentre verrò a questo maledetto incontro.


Luciano scrive:4 luglio 2012 13:45 Condividemmo un sogno, tanti anni fa, e per realizzarlo iniziammo insieme un viaggio bellissimo, costellato di pietre miliari, ma anche e soprattutto di tantissimi piccoli e grandi momenti vissuti insieme. Sono quelli che mi mancheranno di piú. Il viaggio continua, per sentirti ancora vicino, e per restituirti UN PÓ del TANTO che sei stato in grado di dare.

Grazie Ray !


Domenico DC scrive:4 luglio 2012 13:51 Ciao Raimondo ,Con te sene va non un semplice collega ma una persona stupenda e sincera !!!


Alessandro scrive:4 luglio 2012 14:32 è passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo incontrati, ma l’immaginedi una persona bella e sincera non è mai svanito.Ciao Raimondo.


marco fornari scrive:4 luglio 2012 14:33 Raimondo, nemmeno questo fermerà la tua gioia di vita, di conoscenza,la tua positività e la tua curiosità….Continuerai a vivere nei ricordi di tutti noi cheti abbiamo vissuto accanto e apprezzato, senza distinzioni, lasciandoci rispetto e stima profondissimi.

Ti abbraccio con affetto nella speranza e nella convinzione che sia solo un arrivederci


Sabrina scrive:4 luglio 2012 15:28 anzitutto c’è l’incredulità e leggo e rileggo la e-mail che mi dice che uncollega con cui ho lavorato di colpo non c’è più; poi il pensiero va alla tua famigliae soprattutto alle tue figlie, alle quali, lo so, sarai sempre accanto; ed è curioso

come una notizia così devastante faccia riaffiorare alla mente dettagli insignificanti, come gli splendidi maglioni fatti a mano che indossavi, la tua calma quando tutti erano nel panico, il tuo sorriso rassicurante, le scelte fatte guidate dall’onestà e da quei sani princìpi che oggi sembrano scomparsi, come l’etica e la coerenza. con affetto e stima, ciao Ra!


Christiane scrive:4 luglio 2012 15:42 E i tuoi lunghi silenzi, e poi le tue chiacchiere quasi impossibili da fermareE la tua faccia da bambinoE le tue soluzioni ai problemi. E la tua disponibilità.

Perché?

Raimondo, mi mancherai


Gianni C. scrive:4 luglio 2012 16:22 Non è facile scrivere quello che si prova in momenti come questi ma una cosaè certa resterai sempre nei cuori di tutti quelli che ti hanno conosciuto per la tua disponibilità,vitalità e passione per la vita. Ora ci regalerai sicuramente anche un sorriso dal Paradiso

Ciao


Guido scrive:4 luglio 2012 17:01 …sì, Controchiave è l’utopia, la città che cambia almeno per il giorno della Festa..ma bisogna che poi qualcuno sappia “metterci le mani”, e sappia come farla“funzionare” l’utopia. Raimò, tu sei sempre stato il vero compagno, perchè averti a fianco ci faceva sentire che, in un modo o nell’altro (..spesso, con te, a dire il vero, più “nell’altro”..) ce l’avremmo fatta. Ora dobbiamo continuare a farcela, e a te continua a non importare in che “modo”. Per te è sufficiente che, al momento giusto, saremo ancora capaci di accenderle, ‘ste luci..


Antonio scrive:4 luglio 2012 17:38 E’ stato un piacere conoscerti e chiacchierare con te.La sola consolazione e’ che te ne sei andato con il vento nei capelli e le montagne negli occhi…

Ciao Raimondo!


Stefano scrive:4 luglio 2012 17:41 …. È difficile non ci sono parole … e quelle che si possono scrivere sembrano tutte troppo vuote per descrivere quello che può provare in questo momento chiunque ti abbia conosciuto anche solo per più di qualche momento, sì perché bastava incontrarti che si percepiva subito un senso di serenità di accoglienza di aiuto e di concretezza. Ci siamo incrociati sul lavoro, anzi per meglio dire ci hai sempre aiutato sul lavoro, anche se l’attività svolta da me e dai colleghi con cui lavoravo e lavoro non era la tua. Ci siamo più volte chiesti chi potevamo chiamare per risolvere un problema, chi poteva aiutarci e pensavamo a te e tu rispondevi sempre di sì. Un caro collega e tuo grande e nostro amico ti descriveva come un Mite, è una bellissima e calzante definizione e io aggiungerei un mite così come lo si legge nei Vangeli, una persona sensibile che aiuta senza farsene accorgere, che dona senza pretendere un tornaconto con semplicità e facilità, cioè un grande, un mite che quindi … erediterà la terra. Ciao Raimondo


Valentino scrive:4 luglio 2012 17:51 Ci vediamo domani caro e gentile amico.


Mauro P scrive:4 luglio 2012 20:56 Il tuo sorriso e il tuo saluto sempre sincero non mi abbandona da quando ho saputo.Mi accompagnerà sempre ogni volta che penserò a Te.Arrivederci Amico gentile


massimo scrive:4 luglio 2012 22:19 .

l’aria si spegne e il cielo d’estate,

di lamiera e follia, crolla sull’asfalto

d’una strada violenta e senza ritorno

gesso a ricalco
su un asfalto lontano
per una sagoma rozza, informe
vuota allo sguardo, svuotata dalla vita

fra di noi,
la tua assenza
sarà eco gentile
resta il tuo sguardo,
il tuo sorriso, restano le tue parole
e nei nostri anni, che non continueranno,
il cielo delle estati a venire, non sarà più lo stesso

siamo il vapore
d’un soffio di fiato
su un fragile specchio
che un panno porterà via
senza nemmeno un ultimo saluto


paola g. scrive:4 luglio 2012 23:04 che perdita che ingiustizia che dolore ho avuto la fortuna di conoscerti, per quel poco che si puo’ mentre si lavora intensamente (come sapevi fare tu), aprendosi solo un po’ nelle pause pranzo e allora oltre al collega bravo serio disponibile  infaticabile e corretto si sfiorava il ragazzo pieno di interessi ed entusiasmi che eri, con quella sana curiosita’ per la vita, oltre che per il nostro lavoro, (che gusto provavi a far funzionare le cose! software, luci o moto a seconda del momento) padre affettuoso attento presente, uomo buono allegro coerente impegnato cosi’ ti ricordo sono andata via dall’azienda salutando i pochi amici che vedevo quotidianamente, rimandando di anno in anno la telefonata, la mail di saluto agli amici che avevo incontrato in ventitre anni di azienda e che volevo ricordare e ora posso solo scriverti queste righe di saluto finale non saprai mai quanto mi sei stato di aiuto, in un periodo per me difficile, non saprai mai il conforto che mi davano le veloci chiacchierate a mensa e nei 10 minuti d’aria dell’intervallo pranzo: sui figli, l’associazione, il periodo che vivevamo che rimpianto

ciao Raimondo,
persone belle come te restano nel cuore, ma che vuoto lasciano in famiglia e tra gli amici!


Loredana scrive:5 luglio 2012 06:12 Troppo presto.C’erano tante cose da fare ancora, Ray. Le foto e tutto quello che avevamo iniziatotanto tempo fa. E poi c’erano tante cene da fare e tanti resoconti teneri da sentire in casa. C’era da accompagnare verso la vita. Con amore, sorridendo. Troppo presto. Per un dolore cosí grande ragazze mie. Stringetevi forte, andate dritte e determinate, sostenetevi, sorridete insieme dei ricordi. Impegnatevi nei progetti che avete tante volte discusso insieme con lui, rendete omaggio alla vita tutti i giorni. Come avete imparato. L’amore che avete ricevuto non finisce.

Vi abbraccio


Francesco scrive:5 luglio 2012 06:38 Ciao Ray, un abbraccio


Giorgio scrive:5 luglio 2012 06:41 Ciao Raimondo…


Giuseppe CIULLO scrive:5 luglio 2012 07:12 Ciao Raimondo, ci siamo conosciuti solo sul lavoro ma è stato sufficente per far nascere in me quel pizzico di sana invidia perché ora altri saranno a beneficiare delle tue grandi doti. Per noi resterà comunque forte il ricordo e la gioia per aver conosciuto una persona straordinaria come Te. Ci mancherai tantissimo Raimondo ed ogni momento che passa, cresce in me la
convinzione di sentirci più ‘poveri’, perché se a questo mondo ci fossero più persone come Te, questo mondo sarebbe molto più ricco..!


Elisabetta scrive:5 luglio 2012 08:27 ciao Raimondo


Anna scrive:5 luglio 2012 10:04 E’ doloroso e triste non averti più con noi!Il ricordo del tuo giovane viso, del tuo disarmante sorriso, della tua grande allegriae del tuo saper ascoltare rimaranno sempre con me.

Grazie Raimondo.


stefania scrive:5 luglio 2012 11:51 Ciao Raimondo dopo tanto tempo sentire il tuo nome vicino alla parola the end……mi raccomando ho molti amici lassu’, tu mediatore di pace!….. ciao Raimondo, ho sempre fantasticato d’incontrarti nell’associazione di cui mi avevi parlato, vedi il tempo, gli anni passano e noi ci crogioliamo nel quotidiano, mi piace pensare che per te non sia stato cosi, sei e sarai nei nostri cuori.


MG scrive:5 luglio 2012 12:06 Abbiamo lavorato insieme per poco tempo, Raimondo, e non so se ti ricordi dime….io si, benissimo. Appena ho saputo la notizia mi è venuta in mente la tua gentilezza,la tua serenità, la tua disponibilità. Una bella persona e basta.

Un abbraccio forte


patrizia scrive:5 luglio 2012 13:18 Ciao Raimondo..ci incontravamo sempre x la festa della cultura…quello il nostrosaluto e simpatico appuntamento…TI ABBRACCIO FORTE!!!


paolo scrive:5 luglio 2012 13:27 in passato, in questo periodo pensavo ai piacevoli incontri che mi aspettavano e avrei fatto di ritorno a Roma. Adesso mi mancherà il tuo abbraccio e mi mancherà il sentirmi dire che va sempre tutto bene. Mi mancherai.


paola scrive:5 luglio 2012 14:33 ciao raimondo, hai lasciato tracce indelebili dietro di te,un saluto…semplice


Paola P scrive:5 luglio 2012 14:37 da quando l’ho saputo ho in mente il tuo sorriso e la luce dei tuoi occhi visti per la prima volta in ufficio nel lontano 1995. Sei sempre stato pronto a sentire e ad aiutare tutti.Averti conosciuto è stata una grande cosa perchè ci hai fatto capire che si può essere altruisti anche in questo mondo di grandi sofferenze ed egoismi. Manchi a tanti, manchi a tutti.  Ciao


Peppe scrive:5 luglio 2012 16:19 Ciao Ray, i tuoi modi dolci e concreti sono semi lasciati dentro di noi. Ora noi quesisemi li coltiveremo, davvero te lo dobbiamo, affinchè tu possa trovare modo di rivivere ditanto in tanto, furtivamente, nei gesti di tutti noi, foss’anche per venire a vedere se e come ce la caviamo. Ancora ciao.


Daniele M. scrive:5 luglio 2012 20:39 Caro Raimondo, le persone come te non dovrebbero andarsene mai …perciò ti terremo nel nostro cuore, senza dimenticarti. Ciao


PaoloB scrive:5 luglio 2012 21:26 quando ci siamo conosciuti, più di un quarto di secolo fa (da sempre…) per me eri Luxor, l’uomo della luce. Difficile da vedere, ma solido con la tua presenza. E così sei stato sempre, da quando abbiamo iniziato con l’associazione e il locale, nei tanti spettacoli che abbiamo realizzato, nelle tue foto, a calcetto (io portiere e tu difensore, che mi facevi sgolare per chiamarti, e poi quando serviva eri lì…) , nelle diciannove feste per la cultura (la prima in particolare, a montare i fari sui pini altissimi dell’asiletto), o quando con Claudio in un paio d’ore siamo riusciti a realizzare il video delle foto di Gianni grazie alla tua concretezza; e coi problemi di Gozzi e Libetta, o nelle innumerevoli iniziative fatte, tu c’eri. Anche se, come a calcetto, dovevo sempre chiamarti e richiamarti per essere sicuro della tua presenza. Poi, comparivi all’improvviso, quando volevi tu, col tuo fare sornione, ironico, distaccato, che d’un tratto diventava deciso e risolutivo. E quando ti vedevo, tutto diventava più semplice, più chiaro. Con te tutto era possibile, eravamo invincibili. Adesso mi sento più solo. Riesco a sopportare il dolore solo pensando che te e Gianni lassù (se c’è un lassù) state facendo il solito gran bel casino…..


Pietro P. scrive:6 luglio 2012 06:39 Ciao Raimondo, non ho parole. Resta solo il ricordo di una persona meravigliosa e la fortuna di aver lavorato insieme.


Alessandro scrive:6 luglio 2012 09:00 Non è retorica dire i migliori se ne vanno.Una persona splendida come non se ne trovano facilmente.Ora splende su nel cielo. Un abbraccio forte a tutta la Famiglia.

Arrivederci Raimondo!


Patrizia scrive:6 luglio 2012 10:44 Mi piacevano i tuoi silenzi,mi piaceva il tuo viso che comunicava una tenerezza infinita,mi piaceva il tuo modo discreto di parlare di te, i piaceva sapere che c’eri tu a rassicurarci e a risolvere inspiegabili problemi tecnici e quando rispondevi “si può fare” a richieste che a noi sembravano impossibili.  Non mi ricordo da quanto tempo ti conosco, Raimondo, mi sembra da un vita e mi piace pensare che lo sgomento per la tua perdita lasci il posto solo all’immagine di te sorridente che mi aiuterà, che ci aiuterà a sentire ancora il tuo “si può fare”.

Ciao Ray


Riccardo Minissi scrive:6 luglio 2012 12:13 Dallo sguardo intenso e profondo,che sapeva scrutare il mondo,prestando attenzione,

al lato umano, si intuiva che i più deboli aiutava, sempre con il cuore in mano.

Collega Riccardo Minissi


Andrea scrive:6 luglio 2012 15:44 Ciao Raimondo…ci siamo incrociati spesso sul posto di lavoro, senza avere mai la possibilità di approfondire la nostra conoscenza…ma la bontà di certe persone traspare lo stesso e leggere tutto l’affetto che ti circonda non fa che confermarlo…

Buon viaggio…

ciao


Claudio scrive:7 luglio 2012 10:06 ti ricordo come una persona gentile e tranquilla, le tue qualità le dimostravi nel lavoro(dove ti ho frequentato) ma da quello che ho letto nei commenti, anche nella tua vita privata;le persone come te sono sempre di meno e quindi ci mancherà la tua presenza delicata ed umana che rimarrà comunque sempre nei ns. ricordi, ciao


Nello Vianovi scrive:9 luglio 2012 07:15 Ho saputo solo ora… Grande collega degli anni 2000, ’90 o anche prima chi si ricorda piu’!!!Sei sempre stato una bella persona…si vedeva…ecchecavolo nn e’ possibile,questi maledetti incidenti stradali!!!…


Ettore scrive:10 luglio 2012 18:26 Mi si è gelato il sangue nelle vene…Quante volte l’ho sentita questa frase ma… per come sono fatto, ho sempre detto una cazzatae sono passato oltre…

Oggi però ne ho capito il vero significato…

Ciao Raimondo..


Francesca Zappa scrive:16 luglio 2012 06:47 Perchè? Continuo a chiedermelo… Non c’è ragione, nè spiegazione.Ray, sei sempre stato una persona speciale, semplicemente per essere quello che eri,che sei… Immagino il dolore di chi ti ama e non posso fare niente, se non essergli

vicino con il pensiero…

Ti abbraccio Ray, forte.


Maria Grazia P. scrive:24 luglio 2012 09:59 Ciao Raimondo, ringrazio Dio per averti messo sul mio cammino.Sei stata una persona speciale e al giorno d’oggi è una rarità!  Da oggi il cielo ha una stella in più.


patrizia porcaro scrive:5 settembre 2012 09:45 L’ho appreso solo oggi, sono sconvolta. Ti ho visto alla Festa per la cultura, due chiacchiere,sempre bello, gentile, dolce,sorridente. Ogni volta pensavo” Quest’uomo è un angelo”. Ora lo sei davvero, ma sembra sempre così assurdo e crudele.

Ciao Raimondo

Patrizia


Paola scrive:19 settembre 2012 15:07 l’Aquila, ho appena dissequestrato la moto. Il punto esatto è su ogni documento. Sola, mi avvio, è il momento di farlo. Venti minuti di statale semideserta, chiedo a l’unica auto in sosta a che punto si prende la provinciale 86 del Vasto. Vado piano per godere il panorama, dolce altopiano da pascolo con poca vegetazione arbustiva. Cerco riferimenti tra le pietre miliari ma rinuncio presto erimango avvolta dalle linee curve che esaltano il cielo. Dietro la prossima curva nascosta da un cespuglio un gregge scende verso la strada . Rallento, so che le avrò davanti appena terminato la curva. Mi fermo e senza capire mi emoziono, sono tante e tanti i cani e più dietro il pastore. Scatto una foto col cellulare. Tutto intorno è così perfetto e così lontano da ogni cosa. Il pastore mi passa accanto e gli chiedo dove mi trovo. Proseguo ancora qualche decina di metri ma una pietra miliare mi avverte che devo tornare sui miei passi proprio dove mi sono fermata poco fa. Ma ancora non ho capito. Chiedo al pastore cosa cerco e fermo la macchina. Mi indica il punto esatto e le profonde ferite sull’asfalto sottolineate dal giallo sbiadito dei rilevamenti. Accanto al letto con scrittura leggera a matita abbiamo trovato un tuo pensiero. Lo pubblichiamo come saluto perché ci accompagni ‘oltre’… anche se sappiamo che a modo tuo, perché solo tu potrai riuscirci, troverai il modo di farti respiro in ognuno di noi.Lara, Giulia e Paola

 

Scendeva dall’aliante come
uno studente dalle scale
della scuola. Nulla è
come prima ma il dopo
è lontano. Calda giornata
di luglio, calda è la
sua fronte che tante volte
aprì al dominio e al possesso
di ogni cosa. Ma ora
?