Festa per la Cultura

Festa Per La Cultura 24, 25 e 26 Giugno 2022

 Scuola Principe di Piemonte

3 luglio Mausoleo Garibaldino


La Festa per la Cultura: un evento DisArmante


il Programma della Festa

Venerdì 24 giugno

Piazzale

dalle ore 17.40 I ragazzi del territorio:

Lab Centro Musicale CEIS

Scuola Media Principe di Piemonte presenta:

-gruppo rock “Iron Mask”

-gruppo jazz “Nice Jazz quartet”

-Lab delle Seconde Medie

dalle ore 20.30 La Notte dei Cori

Brancoro

SingUp

Il SingUp è un progetto corale nato a Roma nel settembre del 2018 e diretto sin dalla sua fondazione dal M° Fabrizio Vestri. Il gruppo è formato da circa 25 elementi che si dedicano principalmente ad un repertorio di matrice pop, rock e gospel rielaborati in chiave corale. Il coro, che ha sede in zona Ostiense/Garbatella (via libetta n.1) ed ha al suo attivo diverse collaborazioni musicali, (con il Coro Lavinium e Insiemecanto), ed esibizioni in importanti location di Roma (Alcazar) e del Lazio, (Teatro Europa di Aprilia). Nel maggio del 2019 il SingUp ha vinto il premio “per il più originale e ben eseguito repertorio di melodie popolari italiane e dal mondo” del concorso CoralAprilia 2019. Nel 2020 il del vritual choir di “Halleluja” di Cohen cantato dal coro SingUp diventa “virale” in tutto il mondo, raggiungendo più di settecentomila visualizzazioni su Youtube e viene trasmesso da tutti i canali televisivi italiani.

Diapason

Il Coro Diapason dei Castelli Romani nasce nel 1998, inizialmente come progetto corale all’interno delle scuole superiori poi come coro associativo. Da più di 20 anni è attivo nel territorio dei castelli romanicon concerti, rassegne ed eventi di natura corale, ha seguito percorsi di formazione con Tabbia, Berrini, Hogset, Pavese, partecipato a Concorsi in Italia e a festival all’estero (Spagna, Ungheria, Estonia). Nel periodo della pandemia l’attivita’ si è arrestata, riprendendo proprio nel autunno del 2021.

 

La Schola Polifonica Romana

La Schola Polifonica Romana nasce nel 1994 da un’idea del manager Pino Tuccimei, fondato e diretto da Roberto Colavalle. Il coro negli anni, si è specializzato sia nel repertorio sacro e sia in quello profano, spaziando dalla Musica Antica alla Musica Leggera, dalla Musica Liturgica alla Commmedia Musicale. 

Notevolmente

Il coro Notevolmente è nato nel 2004 da un gruppo di amici che avevano il desiderio di cantare assieme qualsiasi cosa potesse balenar loro in mente. Il gruppo si è gradualmente allargato e conta attualmente circa 40 elementi. Il repertorio affrontato è molto vario, e spazia dal pop alla musica colta contemporanea, dalle colonne sonore al canto popolare regionale ed internazionale, fino alle sigle di celebri cartoni animati, arrangiate per il coro dal direttore e, in alcune occasioni, dai coristi stessi. Il coro si è esibito nelle più importanti chiese, auditorium, teatri e luoghi del patrimonio storico e culturale di Roma e del Lazio. Ha partecipato a Festival Corali Nazionali e Internazionali, svolto tournee in Europa e partecipato a Concorsi Regionali (vincendo in più occasioni Primi e Secondi Premi), Nazionali e Internazionali. Nel 2016 ha realizzato il CD “Vocal Vibrations”, una raccolta di brani pop e colonne sonore, nel 2018 il CD natalizio “Like angels in the snow”, e nel 2022 il CD antologico “Cellar Door”. Dirige il coro dalla sua fondazione Marco Schunnach.

Le mani Avanti

Le Mani Avanti è un coro a cappella fieramente e rumorosamente pop. Nato nel 2014 come laboratorio corale diretto da Gabriele D’Angelo (Gabriele Dorme Poco; Anonima Armonisti, Occhi Chiusi In Mare Aperto), nel 2015/2016 ha preso le sembianze di un vero e proprio coro, col repentino aumento dell’ensemble che attualmente è di circa 30 elementi. Il repertorio spazia tra il soul e il pop/rock, da Michael Jackson a Florence and the machine, da La Rappresentante di Lista a Ivano Fossati. Su Spotify è disponibile il loro primo disco: Martedì.

 

Corte

ore 18.00 Banda della Montagnola

La Banda della Montagnola è un progetto che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini e vuole essere un punto di incontro e aggregazione, oltre che di rinascita culturale e musicale per il nostro quartiere.

ore 19.00 SolarPunk

  Presentazione delle attività di SolarPunk –

Il solarpunk è un genere letterario ed è un’estetica. È anche un movimento: immagina un futuro migliore e costruisce strategie operative per renderlo possibile. Nato negli anni ’10 di questo secolo, il solarpunk si fa interprete di sentimenti e istanze che chiedono un progresso collettivo, organico, equo, ecologico, inclusivo. Fin dai suoi inizi esprime una visione politica complessa e aperta, ma chiara: inclusiva, femminista, ecologista, utopista, anarchica, organicista. Anticapitalista, antirazzista, antipatriarcale, antispecista.

solarpunk dimostra una sensibilità non nuova, ma rinnovata: ecologismo e anarchismo si uniscono nella ricerca di un futuro non più nero, ma verde. Il disastro è già passato e – in illustrazioni di città vegetali dove l’Art Nouveau si mischia alla tecnologia e all’arte di arrangiarsi  –  si ricomincia insieme, tuttə: persone di qualsiasi colore, provenienza, condizioni fisiche, età, genere e identità sessuale, riunite in comunità paritarie. Animali umanə e non umanə. Creature: fauna, flora, terra.

La letteratura solarpunk è fatta di racconti, di manifesti e di romanzi.  Il racconto sembra ancora il terreno di elezione del solarpunk attuale. I romanzi solarpunk sono pochi: alcuni non nati, ma dimostratisi tali; altri dichiaratamente sulla strada dell’utopia e debitori all’ecofiction. L’utopia è un riferimento chiaro. Non sottogenere della fantascienza, ma dispositivo narrativo della filosofia: cosa vogliamo fare, come e perché?  I manifesti solarpunk sono documenti programmatici nei quali l’ambientalismo viene accostato all’anarchismo comunitario, al socialismo, alla ribellione e alla guerriglia artistica. Esprimono la volontà di un ripensamento radicale del rapporto tra essere umano e natura: la visione organica del solarpunk si ricollega direttamente all’Ipotesi Gaia di Margulis e Lovelock, e all’ecofiction dagli anni Settanta del Novecento in poi. Incompatibile con una economia basata sul consumo e sulla predazione, il solarpunk non predica un “ritorno alla natura”, ma persegue un progresso consapevole, nel quale la scienza e la tecnologia, usate in maniera trasparente e democratica, ci consentano di raggiungere finalmente l’equilibrio con la nostra biologia e il nostro pianeta. A ciò si aggiunge un’inclusività altrettanto radicale, figlia stavolta dei nostri tempi e degli importanti movimenti di rivolta degli ultimi anni: antirazzismo e rifiuto del patriarcato sono la base per un’inclusività a tutto tondo. Verso le persone (grazie a istanze femministe, LGBTQIA*, antiabiliste), verso le creature tutte, verso il mondo, con il rifiuto di separare ontologicamente l’essere umano dal suo ecosistema.

ore 20.30 ProtoTipi di Scartus

Stimolare la consapevolezza intorno ai problemi del clima e dell’ambiente ed incoraggiare buone pratiche ecologiche sono temi che hanno da sempre hanno piena cittadinanza nella Festa. In particolare, unire l’esigenza di sensibilizzazione sul tema del riciclo al bisogno di espressività artistica è la scommessa su cui punteremo quest’anno ospitando il progetto: PROTOTIPI DI SCARTUS

Ensemble di Musici con strumenti autocostruiti con materiali di scarto, riciclo e riuso e frammenti di storie vibranti sul tema eco-ambiente. Prototipi Di Scartus esplorano le possibilità sonore di oggetti e materiali di uso comune e riuso per trasformarle in Strumenti Musicali, creando un viaggio musicale con ProtoConsigli di Riuso, testi e repertorio musicale che attingono alle sonorità del mondo “riutilizzandole” in nuovi linguaggi comunicativi.

Eco-strumenti:

Fiati: flaumox, clarinox, trombofono, tubulisse

Corde: stickbass

Percussioni: secchiofona

ore 21.15 REMA Project

 Uno spazio ludico e di ricerca dove darsi il permesso di far incontrare e dialogare culture, lingue, immaginari diversi. Uno spazio dove recuperare e rinnovare brani, racconti, storie sbiadite dal tempo e dove scriverne di nuove attraverso la sensibilità di artisti, autori, musicisti che gravitano intorno al progetto.
Alla Festa REMA PROJECT parteciperà in trio con:
SIMONE MARTINO: Voce, Chitarre, Percussioni.
MARIO PUORRO: Voce, Corde, Percussioni
STEFANIA NANNI: Voce, Fisarmonica, Synth, Percussioni

REMA Project si forma nel 2017 dall’incontro delle esperienze artistiche, musicali ed umane di Simone Martino, Luigi Lo Curzio ed Antonio Agnello.  Di li a poco si unisce Claudio Martino che amplia la ricerca nell’ambito visuale e da un importante sostegno anche nel reperimento di diversi testi e della loro storia. Nel 2019 si aggiungono all’organico Carmine Torchia, Stefania Nanni e Mario Puorro.  Nel 2020, con la collaborazione di Giuseppe Mortelliti, inizia la rubrica di divulgazione poetica su youtube “Parole al Vento”.

ore 22.00 TrainDeVille

La Festa Per La Cultura di quest’anno sarà proprio un bel viaggio, oltre i confini, le barriere e i pregiudizi, tra terre e popoli lontani, le loro storie, i loro suoni, le loro tradizioni.  Un bel tratto di questo viaggio lo faremo a bordo del
Traindeville
Un treno metropolitano che tocca le stazioni più colorate della musica etnica, dall’indie folk ai Balcani, da Roma al Flamenco passando per il klezmer, sulle ali del ritmo e della giocosità, magicamente condotto da:
Paolo Camerini
Contrabbasso, basso elettrico, loop, percussioni
e
Ludovica Valori
Voce, fisarmonica, pianoforte, tastiere, trombone

Ulivi Red Carpet

ore 18.30 Presentazione libri

18.30 “Costruire insieme è possibile“ di Antonia La Porta con la partecipazione di Serenella Presutti

20.30 “Quando il fumo si dirada” di Fabrizio Raponi

ore 22.00 Spazio Cinema “La Rivoluzione non sarà teletrasmessa” di Kim Bartley,

Prendendo il titolo da una poesia/canzone di Gil Scott-Heron, The Revolution Will Not Be Televised è un documentario internazionale pluripremiato. I registi irlandesi Kim Bartley e Donnacha O’Briain sono andati in Venezuela per girare un documentario sul presidente carismatico e democraticamente eletto, Hugo Chavez. Molto popolare tra il popolo venezuelano, Chavez è un fermo sostenitore del socialismo e di una ridistribuzione della ricchezza dai profitti petroliferi nel suo paese. È anche un esplicito oppositore delle tattiche dell’amministrazione Bush in Afghanistan. Nell’aprile 2002, i realizzatori hanno finito per assistere al fallito colpo di stato che ha avuto luogo quando un gruppo di parti interessate al petrolio ha cercato di rimuovere Chavez dall’incarico. Pedro Carmona avrebbe dovuto essere insediato come nuovo leader. Tuttavia, grazie alla lealtà del suo popolo, Chavez tornò al potere in 48 ore. Mentre i media controllati dallo stato (Canale 8 in Venezuela) hanno invitato il presidente a parlare con il pubblico, i media privatizzati hanno riferito che i sostenitori pro-Chavez avevano sparato a una marcia anti-Chavez. Dopo essere stato presentato in anteprima negli Stati Uniti al South by Southwest Film Festival del 2003, The Revolution Will Not Be Televised (noto anche come “Chavez: Inside the Coup”) è andato in onda in tutto il mondo su RTE, BBC e CBC.

 

All’ombra degli ulivi

dalle 18.00 appuntamento con la lettura e altro..

  • Barbara Riccardi, Ambasciatrice Global Teacher Prize, e Francesco Nardi, illustratore PRESENTANO il libro di recenta uscita “BARBARA MAESTRA IN AZIONE – Scarabocchi in fuga” casa editrice Anicia.
  • RETE contro la Povertà Educativa ROMA Sud Ovest Giochi e attività per bambini e adolescenti a cura delle associazioni aderenti.

dalle ore 16.30 RETE contro la Povertà Educativa ROMA Sud Ovest

Venerdì 24 Giugno, all’interno della Festa per la Cultura organizzata da Controchiave, dalle ore 16,30 nellArea degli ULIVI presso l’ IC Principe di Piemonte, sarà presente la RETE contro la Povertà Educativa ROMA Sud Ovest Giochi e attività per bambini ed adolescenti a cura delle associazioni aderenti. La Rete contro la povertà educativa Roma Sud Ovest prende vita dal progetto “Tutti a Scuola” promosso dal CSV Lazio e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile-bando Adolescenza, che nell’arco del suo periodo di attività (2019-2022) ha condiviso, con numerose realtà sociali ed educative presenti sul territorio del Municipio VIII, l’impegno per il contrasto alla povertà educativa. La collaborazione in rete avviata tra le associazioni, e  pian piano ampliata a tutti i soggetti del territorio che ne condividono gli obiettivi, partecipando alle attività portate avanti, ha permesso la sottoscrizione di un Accordo di Rete con l’intento di darsi continuità e di costituire il nucleo di una Comunità Educante coinvolta e stabilmente impegnata sul territorio. Attualmente le associazioni che ne fanno parte si riuniscono stabilmente per condividere progettualità ed eventi in rete, per confrontarsi e mantenere alta l’attenzione pubblica sul tema, per concertare priorità di intervento e possibili strategie di contrasto alle povertà educative sul territorio.  

Realtà della Rete presenti: CAG Myo Spazio e Centro di Socializzazione Linkiostro del Cemea del Mezzogiorno e Replay Network aps- giochi di legno, laboratorio manuale di costruzione di trottole, gioco per bambini del progetto europeo “Capperi” sulla politica agricola comune

–        Eduraduno –  installazione di una Rete di fili e variazione del Twister, per giocare in autonomia

–        Progetto CALEIDOS di Arci Solidarietà – giochiamo al badminton, laboratorio di costruzione di un acquario di carta

–        Associazione Pegaso 2003 – APS – letture sulle emozioni per bambini di diverse età accompagnate da uno spazio per il disegno a tema

–        CEIS – esibizione dei ragazzi del CENTRO MUSICALE (verso le 17,40 sul Palco del Piazzale Grande)

Saranno presenti anche  Think Green Factory, Libelà APS, Io sono, ArpjTetto, Forumambientalista, Cdq Grottaperfetta

Alle 18,00, al tavolo di rappresentanza della RETE, verranno raccontate dal CSV Lazio le esperienze di costruzione dei Patti

ore 18.00 G. Ferrante & Rusty Brass

Gruppo di ottoni della classe di musica d’insieme di Controchiave diretto dal maestro Giuseppe Ferrante

 

sabato 25 giugno

Piazzale

ore 18.00 Titubanda

La Titubanda nasce il 1° maggio del 1998 dall’idea forte di poter fare e trasmettere musica al di là di confini e barriere, fuori da qualsiasi logica di merito e di profitto e senza gerarchie all’interno del gruppo. In più di vent’anni di attività ha partecipato a numerosi festival musicali e iniziative, in Italia e all’estero, a sostegno delle istanze socioculturali di quartiere. Banda aperta a diversi generi musicali, alla portata di tutti, il collettivo è in primo luogo un laboratorio per diffondere la pratica degli strumenti e il piacere di suonare insieme.

ore 18.30 KisitoBand

La Festa celebra da sempre, e stavolta ancora di più, una cultura che abbatta le frontiere, superi le differenze e stimoli il dialogo. A darci manforte quest’anno il messaggio di unione e fratellanza di:
Kisitoband
Le idee, i ritmi , i suoni del gruppo uniscono allo stile Afro-Jazz , influenze afro e world music, con testi ricchi di valori e di tradizioni. Il gruppo nasce dall’incontro di alcuni artisti che hanno lasciato il loro paese di origine tanti anni fa, il Senegal, facendo ognuno il proprio percorso musicale in giro per l’ Europa. Si sono poi ritrovati in Italia e hanno deciso di unire la loro esperienza e la loro passione per la musica, dando vita al gruppo KISITOBAND . Il loro motto GOD IS ONE dà vita a un grande messaggio di pace , amore e rispetto all’insegna di convivenza, unione e fratellanza anche tra religioni diverse, cattolici e musulmani , di cui loro sono e vogliono essere di esempio.
PIERRE MICHEL DIATTA, lead vocal e chitarra acustica
PAPIS DIARRA, Basso
JEAN CHARLES, tastiere
ISSA DIARRA, chitarra elettrica
ADI MBAYE percuzioni
MARCELIN DIARRA, batterista

ore 19.30 Filuccio e Fattacci

Quando ci si parte per un lungo viaggio, come promette di essere questa 29ma edizione della Festa, meglio farlo a partire dal proprio territorio, con le sue tradizioni e la sua storia, e la sua capacità di accogliere e dialogare.  Con questo spirito, sabato 25 la Festa accoglierà la musica romana (e non solo!) di: FILUCCIO E FATTACCI 
Quando si parla di musica romana solitamente saltano alla mente i soliti brani noti della seconda metà del Novecento, oppure si classifica l’intero repertorio romanesco semplicisticamente sotto il nome di stornello. Ma c’è un mondo nascosto nei vicoli musicali della città eterna, a volte dimenticato, che va ricercato e rispolverato. E’ proprio questo stimolo che accompagna il gruppo  musicale “Filuccio e Fattacci”, che ripropone il vasto e a volte nascosto repertorio romanesco, fatto non soltanto dei classici e noti stornelli, ma anche di passagalli, serenate, saltarelli, scherzi, monologhi e sonetti musicati, che rivivono grazie alla voce e all’interpretazione del cantante e attore Raffaele Risoli, alla chitarra classica di Stefano Peluso e di quella acustica di Fabio Gammone, alla fisarmonica di Mirko Ceccaroli.
Brani classici e famosi si alternano ad altri meno conosciuti ripescati con attenzione e passione negli archivi musicali. Non mancano i monologhi irriverenti e le canzoni umoristiche tratte dalla cosiddetta rivista e dall’avanspettacolo di inizio ‘900, il repertorio napoletano classico e quello più “ballereccio”, le riletture swing e le canzonette della prima metà del Novecento. L’allegria delle osterie, la magia delle ottobrate romane, i suoni dei vicoli, allegria e divertimento, la genuinità del mondo popolare, la suggestione del passato, atmosfere sonore di tempi ormai lontani e  ricordati in bianco e nero. In una parola “Filuccio e Fattacci”.

ore 20.30 Zenia

Quest’anno alla Festa Per La Cultura spazzeremo via i venti di guerra immaginando un mondo diverso insieme a Nora Tigges ed il suo progetto ZENIA:
Immaginare un paese. Posarlo sulla terra, stretto fra le montagne e il mare. Modellare i suoni della sua lingua, inventare usi e costumi. E poi raccontare storie, leggende, personaggi, memorie dei suoi abitanti attraverso la musica che ne accompagna la vita.
Questa è Zenìa: un paese dove ogni giorno si tende un filo di speranza per disorientare la malasorte offrendo cibo e riparo a chi arriva, dove uomini e donne condividono la paura, il coraggio e l’amore per la bellezza. Sulla scena, come nella taverna del borgo, i canti “tradizionali” di Zenìa sono eseguiti nella loro lingua originale (immaginaria!), accompagnati a brevi narrazioni che aprono spiragli sulla vita di questo luogo assente dalle mappe, ma vicino al cuore.
Nora Tigges – canto, testi
Massimiliano Felice – organetto e chitarra
Davide Roberto – percussioni e canto
Massimiliano Bultrini – chitarra
Caterina Palazzi – contrabbasso
Federica Migliotti – supervisione teatrale e drammaturgica

ore 21.30 BandAdriatica

Trasportata dai venti vorticosi che illuminano le coste del mare orientale, la BandAdriatica voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le coste sonore mediterranee come una complessa “babilonia”, dove i linguaggi iniziano ad armonizzarsi sulle melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali.Così le tradizioni pugliesi assumono una nuova risonanza e portano lontano gli echi frenetici della musica del Salento attraverso suoni di feste, processioni, funerali, serenate e viaggi di notte, di paese in paese che arrivano dopo dieci anni di ricerca sulle matrici musicali comuni delle sponde del Mare Adriatico, confrontandosi con le musiche di Albania, Macedonia, Croazia, con le fanfare Serbe e il Nord Africa e spingendosi fino al Mediterraneo più orientale.L’esibizione della band ha affascinato la critica del Babel Med 2017 di Marsiglia che l’ha definito “uno delle migliori proposte di tutta la Rassegna” e “uno dei migliori live-act italiani”.BandAdriatica ha collaborato con artisti come Bombino, Mercan Dede, Rony Barrak, Savina Yannatou, Chieftains, Burhan Ochal, Kocani Orkestar, Boban Markovic Orchestra, Fanfara Tirana, Eva Quartet, Cafer Naziblas, Fanfare Ciocarlia e Michel Godard.

Corte

ore 16.30 Laboratorio di Musica Rock condotto da Gianni Pieri

.

ore 18.15 Laboratorio di Chitarra Jazz condotto da Francesco Mazzeo

.

ore 19.30 Francesco Mazzeo Trio

Francesco Mazzeo – Chitarra

Davide Grottelli – Sax

Gianluca Casadei – Fisarmonica

ore 20.15 Baobab Ensemble

FxC 2022: Un concerto che in un’epoca di innalzamento di nuovi muri e barriere vuole far incontrare le tradizioni musicali delle due sponde del Mare nostrum per far capire attraverso le note e le parole che ciò che unisce è più forte di ciò che divide:

“Cantare il Mediterraneo”  – Barbara Eramo & Baobab ensemble

Un viaggio tra le musiche, le lingue e le storie del Mediterraneo quello proposto da Barbara Eramo insieme al Baobab ensemble, il gruppo vocale e strumentale che nasce dall’esperienza del corso di “Canti e le musiche del Mediterraneo” diretto da Eramo e Stefano Saletti. Nel repertorio si susseguono brani della tradizione balcanica, del Sud d’Italia, canti sefarditi della diaspora ebraica, il fado portoghese, le influenze arabo-andaluse e i canti del Nord Africa. Credendo al concetto di musica come condivisione, si viene immersi nella ricchezza culturale del Mediterraneo, trovando inaspettati e affascinanti punti di contatto tra la nostra tradizione e quella degli altri popoli…

ore 21.00 Dixie Flyer Passengers

  Il Dixie Flyer era un treno che, nei primi anni del ‘900, attraversava gli Stati Uniti, da Chicago alla Florida, toccando le città che più sono state significative nella storia del jazz. Il gruppo vi invita a salire a bordo di questo treno per rivivere da passeggeri le atmosfere festose e più malinconiche di questo lungo viaggio sui binari dell’America dello scorso secolo.

Cecilia Panichelli: voce

Daniele Corvasce: chitarra

Lorenzo Soriano: tromba

ore 22.00 Buccio/Procopio Manouche Duo

Il duo propone ed omaggia i classici della tradizione manouche ispirandosi al fondatore di questo genere musicale europeo, il chitarrista Django Reinhardt, e proponendo anche alcuni valse musette, i tradizionali valzer nati solitamente per fisarmonica, dei quali un grande compositore ed interprete fu l’italiano Tony Murena.

Ulivi Red Carpet

dalle 19.00 Presentazione libri

19.00 Associazione PRIMA Autrici e Autori in rassegna presenta:  “VENTI METRI” di Alessandro Seveso

20.30  Riccardo di Torrebruna presenta “ La ragazza di Donestk

dalle 22.00 Spazio Cinema

Proiezione di “Teatro di Guerra” di Mario Martone o “Valzer con Bashir” di Ari Folman

Teatro di Guerra

Nel 1994 a Napoli, in una disagevole sala tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, il giovane Renzo comincia le prove di I sette contro Tebe (467 a.C.) di Eschilo – tragedia che parla di un assedio e di una guerra fratricida – per metterla in scena a Sarajevo. Le prove si alternano con la vita privata dei componenti del gruppo, mentre in un teatro stabile un altro regista sta preparando l’allestimento di La bisbetica domata (1593-94) di Shakespeare. Tra le due compagnie avvengono contatti, scambi, attriti. Shakespeare va in scena, Eschilo non andrà a Sarajevo. Titolo polimorfo per un film a più strati, dove è difficile tracciare la linea di separazione tra la scena, il mestiere, la vita quotidiana; tra il richiamo del teatro classico e la messinscena che lo aggiorna; tra testo e contesto; tra la memoria storica e la cronaca odierna. Raramente nel cinema italiano si è avuto un film che, come questo, dà l’impressione di essere stato fatto tenendo aperta la porta agli imprevisti, ai contributi degli attori (professionisti e non) e alle suggestioni che può dare una città come Napoli. Martone aveva messo in scena I sette contro Tebe (traduzione di Edoardo Sanguineti) nel dicembre 1996, riprendendolo nel giugno successivo e filmandone in Super16 le prove, a partire dalle quali elaborò la sceneggiatura. Chi ama il teatro non deve perdere questo film scandito da un montaggio incalzante e frantumato. Chi ama il cinema non può perderlo. È il miglior film italiano degli anni ’90. Esposto nella sezione “Un Certain Regard” di Cannes 1998 (da il Morandini)

Valzer con Bashir

Uno degli eventi di Cannes 2008, il 3° film dell’israeliano Folman è atipico e straordinario. Contamina animazione e documentario, ma anche diario personale e cronaca bellica, realismo e fantasia surrealistica. Nel 1982 il governo israeliano decide di invadere il Libano e occupare Beirut, rendendo i suoi soldati corresponsabili dei massacri di Sabra e Chatila, quando in 3 giorni di settembre i falangisti cristiani libanesi uccisero più di 700 (3000 secondo altre fonti) profughi palestinesi (bambini, donne e vecchi compresi) per vendicare l’omicidio del loro carismatico neopresidente Bashir Gemayel. Quella guerra insensata Folman l’ha fatta a 19 anni e ha impiegato 4 anni a scrivere e produrre il film che la racconta dal punto di vista di un soldato semplice, come era lui, dopo essersi reso conto di averne rimosso la memoria. Perciò ha intervistato ex commilitoni che lo aiutassero a ricordare. Il lavoro sul film si è trasformato in una terapia: eccitante il primo, dolorosa la seconda. Quasi tutte le sequenze del film sono state registrate in video e poi trasposte in disegni animati. L’originale ricchezza espressiva e catartica del film nasce dalla metamorfosi stilistica, spinta all’iperrealismo allucinato di alcuni momenti: i cani dell’inizio, la danza febbrile di un soldato per la strada sotto il fuoco nemico (il Valzer Triste è di Chopin). L’approdo è duplice: la corresponsabilità morale degli israeliani – degli alti comandi più che dei soldati – nell’eccidio di Sabra e Chatila e il trauma della Shoah che agisce sull’inconscio del soldato Ari, alter ego dell’autore. Animazione: Bridgit Folman Film Gang. Illustratore e scenografo: David Polonski. (da il Morandini)

 

Area bambini/Fontana

dalle 17.00 Luna Park Vintage

Una grande occasione per giocare insieme adulti e bambini. Palla contro i barattoli, cerchi al palo, laboratorio di bolle di sapone e tiro alla fune..

alle 18.00 Appuntamento con la Lettura e altro

 la scrittrice Erica Silvestri leggerà alcuni brani del suo libro “IL DOMANI ERA VENUTO una storia partigiana” della casa editrice Momoedizioni. La lettura sarà seguita da un laboratorio creativo

La scrittrice Manuela Rotili leggerà alcuni brani del suo libro “IL MAGICO MONDO DELLE FAVOLE. STORIE DI CORAGGIO E DI AVVENTURA” della  Lupieditori. L’autrice sa come rendere accattivanti le storie, le fiabe, le favole che racconta, sa miscelare tutti gli elementi più importanti che incuriosiscono chi legge, fa riflettere e fa passare al contempo messaggi importanti.

ore 19.00 Il Circo degli Strumenti

La Compagnia MANGIAFUOCO presenta “IL CIRCO DEGLI STRUMENTI” spettacolo di burattini in cui gli strumenti saranno i protagonisti di scenette esilaranti.

dalle ore 20.30 BIG BABOL CIRCUS di Daniele Antonini

 

Teatro

ore 10.30 Saggi di Musica

ore 18.30 Allestimento e presentazione: Eredità di Danza

il lascito delle nostre lezioni, del nostro lavoro di ricerca e di gruppo…

cosa è rimasto? dove è rimasto?

Te lo sei portato dietro? In che modo?

Dove lo ritrovi?In alcune scelte? In alcune inclinazioni?

In metodi di lavoro?……

materia-segno- forza- gruppo- immaginazione- dare forma- desiderio – tatto- andare verso-  relazione- ascolto- gesto- scardinare -riCucire- non sapere

Sei artiste che seguivano il laboratorio di danza di Controchiave tra il 2000 e il 2005 si incontrano di nuovo per rispondere a queste domande.

Una installazione video e una performance per raccontare il percorso.

Elena Bellantoni, Alessia Consiglio, Mariana Ferratto, Cinzia Fiaschi, Diana Magri e Azzurra Squadroni

Progetto a cura di Francesca Romana Sestili per il Trentennale dell’Associazione Controchiave

Elena Bellantoni

vive e lavora a Roma. Si laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, studia a Parigi e Londra, nel 2007 ottiene un MA in Visual Art al WCA University of Arts London. La sua ricerca artistica riflette sui concetti d’identità e alterità attraverso dinamiche relazionali che utilizzano il linguaggio e il corpo come strumenti di interazione, spaziando tra il video, la fotografia, la performance, il disegno e le installazioni. Tra le residenze: 2019 Beo_Project, Belgrado; 2017 The Subtle Urgencies, Fondazione Pistoletto – ArtHouse, Biella-Scutari; 2016,  Soma Mexico Residency, Mexico City. Nel 2018 il con progetto On the Breadline è tra gli artisti vincitori della IV edizione dell’Italian Council presentato con un Focus al MAXXI di Roma nel 2019. Il progetto Ho annegato il Mare è selezionato nella sezione Collateral Events di Manifesta12.

www.onthebreadline.it

Alessia Consiglio

. Nel 2004 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. In seguito, acquisisce la conoscenza di diverse tecniche grafiche e frequenta,

presso il Kaus di Urbino, un corso di stampa alta per la realizzazione di libri d’artista. Dal 2009 al 2018 fa parte del consiglio direttivo della Stamperia del Tevere; associazione socio ricreativa culturale per la divulgazione della grafica incisa. Attualmente è socia dell’associazione Stamperia Ripa 69, lavora con adulti e bambini in contesti ludico-creativi ed è esperta in arti terapie ad orientamento psicofisiologico integrato. Vive e lavora a Roma.

Mariana Ferratto

Vive e lavora tra Firenze e Roma. La sua ricerca ruota intorno al tema dell’identità nelle sue molteplici sfaccettature. L’identità che abita i corpi e che mutacosta te, che si modifica attraverso la relazione con l’altro. L’identità è personale, di genere, si rivela nell’affermazione di sé, nel contesto sociale e in quello ambientale, nella ricerca delle proprie origini.

Cinzia Fiaschi

Artista Visiva Performer lavora da anni nel campo della Comunicazione collaborando con Agenzie per la progettazione di grandi opere su tela in video spot, brand, esposizioni pittoriche.

Le sue opere appartengono a Collezioni Pubbliche e Private. Progetta e realizza eventi live in azioni pittoriche con musicisti, attori, soprano, danzatori, vocalist. Il colore si fa corpo insondabile del non visto e del non conosciuto, per una polis pronta a mettersi in gioco e forse a stupirsi. Un paesaggio del sentire animato da un tessuto filosofico e letterario, costruito attraverso un originale fedeltà al colore.

La mia storia artistica percorre strade naturalmente iniziate dall’ammirazione per i maestri della pittura italiana metà novecento, dal colore lirico di Afro, smembrato di Vedova, gestuale e indeterminato di Scialoja, dalla pittura d’azione americana di Pollock, espressionista di De Kooning, dai fulmini di Hartung dal dinamismo di Mathieu. 

Nella sequenza in dinamica del colore tra segno-gesto improvvisato, sono nate vere e proprie azioni pittoriche, eventi performativi legati al qui e ora, irripetibili. www.cinziafiaschi.com

La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva. Hume

 Diana Magri

è danzatrice, psicologa, arteterapeuta. Unisce questa pluralità in una ricerca sulla radice del movimento ed il suo farsi gesto in relazione ai processi immaginativi e espressivi, per lo sviluppo dell’esperienza estetica in diversi ambiti. Il suo lavoro artistico, formativo e clinico parte dalla formazione in danza contemporanea in Italia e in Francia, dello studio dell’approccio psicofisiologico integrato presso la cattedra di psicofisiologia, La Sapienza, Roma e dalla pratica di discipline corporee, quali taijiquan e yoga. Approfondisce la relazione fra coscienza e inconscio secondo una lente junghiana nella formazione con l’Associazione Italiana di Sandplay Therapy. Consegue il Master di II Livello in Arti Performative a Spazi Comunitari (PACS), Roma 3 e Palaexpo e il I livello del Laban/Bartenief Mouvement System. Segue le pratiche del corpo-voce, dei canti tradizionali e si dedica allo studio dei tamburi a cornice arabi. Lavora in ambito artistico partecipando come danzatrice e performer in Europa per compagnie italiane quali Danzaricerca, Compagnia Le Bazarre fra le altre ed è autrice di performance site specific, ospiti in festival e spazi performativi. Dà vita a Tangibile, progetto di arte esperienziale che indaga il rapporto fra danza e materia argillosa, portando questa ricerca in numerosi contesti formativi ed artistici, fra i quali l’Accademia di Belle Arti di Roma e lo Sponz Fest. E’ docente del modulo di Training Fisico presso la Scuola per attori del Teatro Mercadante diretta da Renato Carpentieri. Lavora in ambito educativo e clinico con l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta attraverso una prolifica progettazione e realizzazione di percorsi di danza e arteterapia, in diversi contesti pubblici, come la UOC della Neuropsichiatria Infantile, Asl Napoli 1 e in altri contesti, studio privato, Muse di Roma, Le Kassandre, Napoli e altre associazioni culturali.

Azzurra Squadroni

Il mio training include la danza contemporanea, il teatro-danza, l’improvvisazione, il mimo e il metodo teatrale Strasberg. Ho partecipato come danzatrice e performer, con la compagnia 6.68 Controchiave Danza, nell’opera Barricate (2003) e in varie improvvisazioni e coreografie di Francesca Romana Sestili presso gallerie d’arte e al Teatro Sala Uno di Roma. Come attrice nel Linguaggio della Montagna di H. Pinter (2004), prodotto dall’Associazioni Culturale Controchiave di Roma.

Ho seguito laboratori di ricerca sulla danza Butoh con Alessandro Pintus, Atsushi Takenouchi, Masaki Iwana e Alessandra Cristiani. A Londra ho praticato con i maestri della danza indipendente londinese come Gill Clarke, Gaby Agis, Giovanni Felicioni, Miranda Tufnell e Robert Anderson. Ho studiato il Movimento Autentico e la presenza Terapeutica con Linda Hartley a l’Institute for Bodywork and Movement Therapy nel Norfolk e con Andrea Olsen and Caryn McHose allo Shumacher College nel Devon, entrambi nel Regno Unito. Ho collaborato con musicisti e vari artisti della danza a Londra ed in Cornovaglia.

La mia pratica creativa esplora la corporeità e la consapevolezza corpo/mente e pone l’attenzione sul danzare a partire da uno spazio interiore. Le sensazioni e l’immaginazione sono incarnate e presentate attraverso un processo che si nutre di identità culturale, memoria, luoghi, pratica contemplativa, mito e folklore. Le mie performance sono parzialmente improvvisate e incluse in strutture coreografiche dinamiche. Attualmente vivo a Bristol (Regno Unito) e lavoro nel campo della terapia manuale (Tecnica Bowen) e dell’educazione al movimento.

Campane

ore 18.30 P.P.P. Presente Passato Pasolini

di  Aurelio Gatti e Marcello Fiorini, Regia e coreografia di Aurelio Gatti, Musica di Marcello Fiorini, Intervento pittorico di Marilena Sutera con Chiara Meschini, Gipeto, Marcello Fiorini, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Polina, Matteo Gentiluomo. 

 

Piazza del Campo

dalle 20.00 Estratti di Danza

EStratti, spazio-tempo di una festa, della cultura che è corpo, danza viva, diversa e ostinata

 EStratti ritorna nel grande spazio della Festa per la Cultura organizzata Controchiave, serata danzante in cui il campo di basket della scuola Principe di Piemonte si trasforma in un palco a cielo aperto.

Alcune formazioni artistiche, di diversa natura ed estrazione, potranno condividere con il pubblico le proprie pratiche performative o estratti del proprio lavoro.

CREDITS

Coordinamento artistico e organizzazione: Francesca Romana Sestili, Delfina Stella, Manuela Cirfera

Serata realizzata in collaborazione con Associazione Pindoc

 

PROGRAMMA

ore 20.00 – APPUNTI PER UN RACCONTO

Di Francesca Romana Sestili e con il contributo creativo del 668ControchiaveDanza

Testo collettivo, a cura di Elettra Iago

Voce narrante: Francesca Mariani

Chitarra elettrica: Giuseppe Inì

Al calar del sole apre le danze il gruppo 668ControchiaveDanza, con una prima stesura coreografica legata al Trentennale dell’associazione e dei suoi Laboratori di Danza Contemporanea condotti da F. R. Sestili.

 

ore 21.30 MATRICE E TASSELLI  D A N Z A N D O   S P A Z I   S U O N A N D O   S I L E N Z I O

Musicista: Luca Venitucci

Danzatrice: Chiara Marolla

Abiti: Fernanda Pessolano

Chiara Marolla danzatrice e Luca Venitucci musicista articolano e offrono un’inedita configurazione somatico- sonora del materiale di DIPTICO Y VARIACION, progetto firmato da Anna Paola Bacalov e Lorenzo Letizia, contenitore di diverse proposte: un video opera, uno spettacolo EnVivo, dei materiali filmici, due partiture di movimento che chiamiamo MATRICI e TASSELLI.

Le danze MATRICI sono la materia prima appresa da Anna Paola e danzata da Chiara e Lucia Carrano nello spettacolo EnVivo dove anche si trasforma, sottrae, sposta altrove generando variazioni che chiamiamo TASSELLI.

L’attitudine è generativa, protesa, permeabile, attende e cerca, accoglie come perni fondanti domande, immagini, sensazioni, esperienze preverbali.

ore 22.00   WHAT IS A FANCY WORD FOR ENDING

da un’idea di Chiara Caimmi

di e con Anna Basti e Chiara Caimmi

in console luci Alessio Troya

con il sostegno di ATCL Lazio

con il sostegno di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo

con il sostegno di Florian Espace_Progetto OIKOS

con il sostegno di Artinvita – Festival Internazionale degli Abruzzi

con il sostegno di Tendance

con il sostegno di Muta Imago

con il supporto di ORBITA/Spellbound

progetto finalista del Premio Pim Off per la scena contemporanea 2021

artiste residenti Ostudio Roma

Quanti ultimi baci hai dato? Quanti scatoloni da trasloco hai imballato? Quanti biglietti solo andata hai comperato? A quanti progetti hai detto addio? Quanti lavori hai cambiato? Quante volte hai sentito il tuo cuore farsi in mille pezzi? Quante volte hai dovuto ricominciare?

A noi tutto questo è successo tante, tantissime volte. E nonostante ciò, ogni fine ci coglie impreparate.

La fragilità, il fallimento, lo spaesamento, tutte condizioni che rimangono sepolte come un sottofondo sommerso nel rumore di mille nuovi inizi.

Nel nostro mondo in cui chiusa una porta si apre un portone, scegliamo invece di osservare e osservarci mentre la porta si chiude, usando lo spazio scenico come luogo di sperimentazione: cosa accade dopo una fine e prima di un nuovo inizio? Cerchiamo di fermare questo momento sospendendolo, portandolo all’estremo attraverso la reiterazione, ripercorrendolo attraverso il meccanismo del loop e del rewind, come uno studio scientifico per prove ed errori. In cui la cavia siamo noi.

 

ore 22.30 PRATICHE PER LA FESTA

 Da un’idea di Manuela Cirfera, Lorenzo Giansante, Eva Grieco, Cinzia Sità

Grazie al contributo di Michael Incarbone, Francesca Romana Sestili, Delfina Stella e di chi accoglierà l’invito.

In collaborazione con SìR – Sharing In Roma

Un laboratorio performativo in cui per la prima volta un collettivo di artist* si incontra con l’intento di abitare collettivamente uno spazio performativo, riflettendo sul concetto di sconfinamento dei ruoli tradizionali della “scena”, per generare una possibilità di fruizione partecipativa e immersiva.

Il suono è offerto dal vivo da alcuni musicist*, che contribuiranno ad aprire immaginari, visioni ed emozioni nella complessità della relazione fra linguaggi diversi.

Il pubblico, in modo semplice e spontaneo, potrà prendere parte al gioco, proprio come nel più classico degli inviti ad unirsi alle danze di una festa.

domenica 26 giugno

Piazzale

ore 17.00 Prolepsis

Valerio Pecchioli BASSO

Gabriele Abate VOCE

Valentina Nicolini CHITARRA

Matteo Catarci BATTERIA

ore 18.00 Note Criminali

Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 18.40 FanfaRoma

Fanfaroma nasce all’interno dell’associazione culturale Controchiave nel 2013. É una street band che ribatte i suoni dell’Italian Funk col suo organico di musicisti di varie provenienze, poeti, visionari, camafori e sognatori. Un’organico di irregolari, confusi e stupiti urlatori, convinti che la musica debba essere fatta nelle piazze e nelle strade, che possa essere fruita al di fuori dei grandi eventi riscoprendone il ruolo sociale, politico, estemporaneo, surreale. Un ensemble di 18 elementi che tra gran cassa, trombe, sassofoni e rullanti esprime gli andamenti del jazz, del funk, del raggae e del blues.  Il risultato é un repertorio frizzante ed energico, molto divertente, ma che mantiene la qualitá come base imprescindibile. Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 19.30 Fireworks Band (soul r’n’b)

La “Fireworks band” propone un repertorio soul e r’n’b che ripercorre le orme dei più grandi protagonisti del genere come Etta James e Aretha Franklin, passando per il grande Stevie Wonder e Ray Charles, fino ad arrivare alle più recenti star come Amy Winehouse e Alicia Keys.

Federica Luchetti

Fabrizio Vestri

Federico Procopio

Gaetano De Carli

Federica Riccio

ore 20.15 Orchestra di Villa Pamphili

L’Orchestra di Villa Pamphilj nasce nell’ ambito delle attività di musica d’insieme della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia nel gennaio 2015. Il repertorio si configura nel segno dell’eclettismo e della contaminazione, dal jazz, alla musica contemporanea, all’improvvisazione, da Bartòk, a Ravel, al jazz di H. Mancini e B. Bacharach tra gli altri e classici standard riarrangiati.Ad armonizzare queste risorse c’è l’idea di un sound peculiare da raggiungere per mezzo degli arrangiamenti originali e complessi del M° Fabrizio Cardosa che ne è il direttore

ore 21.30 La Fisarmonica Verde di Andrea Satta

La XXIX edizione della Festa Per La Cultura chiuderà come consuetudine con musica e parole, che racconteranno una storia, che a sua volta ne racconterà altre mille, ma soprattutto ne racconterà una che non ha tempo e che ha a che fare con l’assurdità della guerra, di tutte le guerre, in ogni luogo, in ogni tempo:

La Fisarmonica Verde

di Andrea Satta

Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio.
“La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.

Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. “Lengenfeld” è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.

con Andrea Satta
Angelo Pelini, pianoforte
Giorgio Maria Condemi, chitarra

musiche: Tetes de Bois
regia: Ulderico Pesce

 

Corte

ore 17.30 FanfaRoma

Fanfaroma nasce all’interno dell’associazione culturale Controchiave nel 2013. É una street band che ribatte i suoni dell’Italian Funk col suo organico di musicisti di varie provenienze, poeti, visionari, camafori e sognatori. Un’organico di irregolari, confusi e stupiti urlatori, convinti che la musica debba essere fatta nelle piazze e nelle strade, che possa essere fruita al di fuori dei grandi eventi riscoprendone il ruolo sociale, politico, estemporaneo, surreale. Un ensemble di 18 elementi che tra gran cassa, trombe, sassofoni e rullanti esprime gli andamenti del jazz, del funk, del raggae e del blues.  Il risultato é un repertorio frizzante ed energico, molto divertente, ma che mantiene la qualitá come base imprescindibile. Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 18.00 Percorsi Sonori

ore 19.00 Marco Cecilia

ore 20.30 Angelo Olivieri IMPRO

ore 21.00 MASSIMO FRASCA Trio

Il Massimo Frasca Trio é:

Massimo Frasca Batteria

Miguel Charles sax

Alessandro Massimi basso El.

ore 22.00 IATO Orchestra

Da sempre la Festa Per La Cultura dedica uno spazio alla ricerca. Non può esserci infatti celebrazione della cultura secondo noi senza uno spazio dedicato alla creatività più pura, libera e fuori dagli schemi. Specialmente quando questa si esprime attraverso il dialogo e la collaborazione tra individui. Domenica 26 sbarca quindi alla Principe la:

IATO ORCHESTRA

Più di venti musiciste e musicisti riuniti in un ensemble versatile e creativo, condotti per l’occasione da Elio Martusciello, docente di musica elettronica al Conservatorio di Napoli, che alterneranno momenti di esplosione sonora ad attimi meditativi, intricate improvvisazioni e loop ritmici, raffinati elementi melodici e incursioni rumoriste, una creazione di un universo sonoro multiforme e in espansione, voci e strumenti di una galassia di musiche inaudite. L’uno è il tutto e la moltitudine è l’uno. Centro di aggregazione di questa realtà è stata la rassegna Iato, che dal 2003 al 2012 ha organizzato stabilmente concerti di musica di ricerca presso “Il Cantiere”, storico spazio sociale a Trastevere (Roma). Dai primi incontri del 2010, fondati sulla libera improvvisazione, il gruppo si è’ poi confrontato con le composizioni e conduction a cura di Mike Cooper, Alvin Curran, Tim Hodgkinson, Gene Coleman, Giancarlo Schiaffini, Elio Martusciello. Dal 2012 è attiva la collaborazione con l’Angelo Mai.

Ulivi Red Carpet

ore 21.00 Presentazione Libri

Enrico Castelli dibattito sul libro “Cercare sempre la bellezza”

dalle 22.00 Spazio Cinema

Proiezione di “Teatro di Guerra” di Mario Martone o “Valzer con Bashir” di Ari Folman 

 

All’ombra degli Ulivi

ore 18.30 Archivi viventi – DANZA

ore 20.00 il curioso caso del felino e dell'ulivo - performance immersiva a cura di Project xx1

Gentili inquilini, il giorno 26 giugno si terrà un’importante assemblea di condominio per affrontare insieme l’annosa questione che attanaglia il comprensorio. Confidiamo nella vostra partecipazione attiva a cui siete tutti invitati!

Teatro

ore 11.30 Spettacolo teatrale:Così è se vi pare ANNULLATO

percorso teatrale tra i testi di Luigi Pirandello a cura dell’Associazione Controchiave

ore 18.00 Allestimento e performance: Eredità di Danza

il lascito delle nostre lezioni, del nostro lavoro di ricerca e di gruppo…

cosa è rimasto? dove è rimasto?

Te lo sei portato dietro? In che modo?

Dove lo ritrovi?In alcune scelte? In alcune inclinazioni?

In metodi di lavoro?……

materia-segno- forza- gruppo- immaginazione- dare forma- desiderio – tatto- andare verso-  relazione- ascolto- gesto- scardinare -riCucire- non sapere

Sei artiste che seguivano il laboratorio di danza di Controchiave tra il 2000 e il 2005 si incontrano di nuovo per rispondere a queste domande.

Una installazione video e una performance per raccontare il percorso.

Elena Bellantoni, Alessia Consiglio, Mariana Ferratto, Cinzia Fiaschi, Diana Magri e Azzurra Squadroni

Progetto a cura di Francesca Romana Sestili per il Trentennale dell’Associazione Controchiave

Elena Bellantoni

vive e lavora a Roma. Si laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, studia a Parigi e Londra, nel 2007 ottiene un MA in Visual Art al WCA University of Arts London. La sua ricerca artistica riflette sui concetti d’identità e alterità attraverso dinamiche relazionali che utilizzano il linguaggio e il corpo come strumenti di interazione, spaziando tra il video, la fotografia, la performance, il disegno e le installazioni. Tra le residenze: 2019 Beo_Project, Belgrado; 2017 The Subtle Urgencies, Fondazione Pistoletto – ArtHouse, Biella-Scutari; 2016,  Soma Mexico Residency, Mexico City. Nel 2018 il con progetto On the Breadline è tra gli artisti vincitori della IV edizione dell’Italian Council presentato con un Focus al MAXXI di Roma nel 2019. Il progetto Ho annegato il Mare è selezionato nella sezione Collateral Events di Manifesta12.

www.onthebreadline.it

Alessia Consiglio

. Nel 2004 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. In seguito, acquisisce la conoscenza di diverse tecniche grafiche e frequenta,

presso il Kaus di Urbino, un corso di stampa alta per la realizzazione di libri d’artista. Dal 2009 al 2018 fa parte del consiglio direttivo della Stamperia del Tevere; associazione socio ricreativa culturale per la divulgazione della grafica incisa. Attualmente è socia dell’associazione Stamperia Ripa 69, lavora con adulti e bambini in contesti ludico-creativi ed è esperta in arti terapie ad orientamento psicofisiologico integrato. Vive e lavora a Roma.

Mariana Ferratto

Vive e lavora tra Firenze e Roma. La sua ricerca ruota intorno al tema dell’identità nelle sue molteplici sfaccettature. L’identità che abita i corpi e che mutacosta te, che si modifica attraverso la relazione con l’altro. L’identità è personale, di genere, si rivela nell’affermazione di sé, nel contesto sociale e in quello ambientale, nella ricerca delle proprie origini.

Cinzia Fiaschi

Artista Visiva Performer lavora da anni nel campo della Comunicazione collaborando con Agenzie per la progettazione di grandi opere su tela in video spot, brand, esposizioni pittoriche.

Le sue opere appartengono a Collezioni Pubbliche e Private. Progetta e realizza eventi live in azioni pittoriche con musicisti, attori, soprano, danzatori, vocalist. Il colore si fa corpo insondabile del non visto e del non conosciuto, per una polis pronta a mettersi in gioco e forse a stupirsi. Un paesaggio del sentire animato da un tessuto filosofico e letterario, costruito attraverso un originale fedeltà al colore.

La mia storia artistica percorre strade naturalmente iniziate dall’ammirazione per i maestri della pittura italiana metà novecento, dal colore lirico di Afro, smembrato di Vedova, gestuale e indeterminato di Scialoja, dalla pittura d’azione americana di Pollock, espressionista di De Kooning, dai fulmini di Hartung dal dinamismo di Mathieu. 

Nella sequenza in dinamica del colore tra segno-gesto improvvisato, sono nate vere e proprie azioni pittoriche, eventi performativi legati al qui e ora, irripetibili. www.cinziafiaschi.com

La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva. Hume

 Diana Magri

è danzatrice, psicologa, arteterapeuta. Unisce questa pluralità in una ricerca sulla radice del movimento ed il suo farsi gesto in relazione ai processi immaginativi e espressivi, per lo sviluppo dell’esperienza estetica in diversi ambiti. Il suo lavoro artistico, formativo e clinico parte dalla formazione in danza contemporanea in Italia e in Francia, dello studio dell’approccio psicofisiologico integrato presso la cattedra di psicofisiologia, La Sapienza, Roma e dalla pratica di discipline corporee, quali taijiquan e yoga. Approfondisce la relazione fra coscienza e inconscio secondo una lente junghiana nella formazione con l’Associazione Italiana di Sandplay Therapy. Consegue il Master di II Livello in Arti Performative a Spazi Comunitari (PACS), Roma 3 e Palaexpo e il I livello del Laban/Bartenief Mouvement System. Segue le pratiche del corpo-voce, dei canti tradizionali e si dedica allo studio dei tamburi a cornice arabi. Lavora in ambito artistico partecipando come danzatrice e performer in Europa per compagnie italiane quali Danzaricerca, Compagnia Le Bazarre fra le altre ed è autrice di performance site specific, ospiti in festival e spazi performativi. Dà vita a Tangibile, progetto di arte esperienziale che indaga il rapporto fra danza e materia argillosa, portando questa ricerca in numerosi contesti formativi ed artistici, fra i quali l’Accademia di Belle Arti di Roma e lo Sponz Fest. E’ docente del modulo di Training Fisico presso la Scuola per attori del Teatro Mercadante diretta da Renato Carpentieri. Lavora in ambito educativo e clinico con l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta attraverso una prolifica progettazione e realizzazione di percorsi di danza e arteterapia, in diversi contesti pubblici, come la UOC della Neuropsichiatria Infantile, Asl Napoli 1 e in altri contesti, studio privato, Muse di Roma, Le Kassandre, Napoli e altre associazioni culturali.

Azzurra Squadroni

Il mio training include la danza contemporanea, il teatro-danza, l’improvvisazione, il mimo e il metodo teatrale Strasberg. Ho partecipato come danzatrice e performer, con la compagnia 6.68 Controchiave Danza, nell’opera Barricate (2003) e in varie improvvisazioni e coreografie di Francesca Romana Sestili presso gallerie d’arte e al Teatro Sala Uno di Roma. Come attrice nel Linguaggio della Montagna di H. Pinter (2004), prodotto dall’Associazioni Culturale Controchiave di Roma.

Ho seguito laboratori di ricerca sulla danza Butoh con Alessandro Pintus, Atsushi Takenouchi, Masaki Iwana e Alessandra Cristiani. A Londra ho praticato con i maestri della danza indipendente londinese come Gill Clarke, Gaby Agis, Giovanni Felicioni, Miranda Tufnell e Robert Anderson. Ho studiato il Movimento Autentico e la presenza Terapeutica con Linda Hartley a l’Institute for Bodywork and Movement Therapy nel Norfolk e con Andrea Olsen and Caryn McHose allo Shumacher College nel Devon, entrambi nel Regno Unito. Ho collaborato con musicisti e vari artisti della danza a Londra ed in Cornovaglia.

La mia pratica creativa esplora la corporeità e la consapevolezza corpo/mente e pone l’attenzione sul danzare a partire da uno spazio interiore. Le sensazioni e l’immaginazione sono incarnate e presentate attraverso un processo che si nutre di identità culturale, memoria, luoghi, pratica contemplativa, mito e folklore. Le mie performance sono parzialmente improvvisate e incluse in strutture coreografiche dinamiche. Attualmente vivo a Bristol (Regno Unito) e lavoro nel campo della terapia manuale (Tecnica Bowen) e dell’educazione al movimento.

Area bambini/Fontana

dalle 17.00 Luna Park Vintage

Una grande occasione per giocare insieme adulti e bambini. Palla contro i barattoli, cerchi al palo, laboratorio di bolle di sapone e tiro alla fune..

alle 18.00 Appuntamento con la Lettura e altro

La scrittrice Manuela Rotili leggerà alcuni brani del suo libro “IL MAGICO MONDO DELLE FAVOLE. STORIE DI CORAGGIO E DI AVVENTURA” della  Lupieditori. L’autrice sa come rendere accattivanti le storie, le fiabe, le favole che racconta, sa miscelare tutti gli elementi più importanti che incuriosiscono chi legge, fa riflettere e fa passare al contempo messaggi importanti.

dalle ore 21.00 BIG BABOL CIRCUS di Daniele Antonini

 

Fontana

- alle 18.30 - Arcobaleno Square Dance

 balli tradizionali del Nord-America !


Allestimenti Permanenti


Ulivi Red Carpet

Mostra Fotografica

“Tevere Gloria e Disgrazia” Laboratorio fotografico a cura di Officine Fotografiche

Box Video

John Heineman presenta:

Very Beautiful;

Tre Visioni Sonore Per Tre Outsider

Teatro

Allestimento EREDITÀ DI DANZA

Ballatoio/Fontana

Mostra Fotografica

MOSTRA FOTOGRAFICA su CORVIALE a cura del Circolo Fotografico Photo UP!

 

Domenica 3 Luglio ore 21.00

La cultura è linguaggio di pace.

L’arte e la musica, il teatro, la danza e la letteratura, il cinema sviluppano e diffondono codici universali. Sono conforto per l’anima, costruiscono e progettano spazi di vita collettiva. Ecco perché nei giorni in cui si bombardano teatri e si aumentano le spese belliche, noi siamo invece sempre più convinti che investire in cultura sia l’unico modo per prevenire la guerra e le sofferenze che essa provoca.
Oggi sono i giorni dell’accoglienza e della solidarietà con chi soffre, sono i giorni in cui l’uscita dall’emergenza è prioritaria, e sono giorni in cui la via indicata dall’unione tra lotta ambientale e lotta sociale può essere vincente.
Ma sono anche i giorni per immaginare un futuro diverso da quello cupo che la narrazione dominante ci prospetta ora come unico possibile, in cui pretendere che si torni a investire in cultura, come educazione alla pace, pretendere che nei nostri territori si arresti quel processo di desertificazione culturale in atto ormai da troppo tempo.
Ci sono parole che meritano memoria
Satyagraha è il simbolo della lotta non violenta di gandhiana memoria.
Vuol dire fermezza, condivisione, lotta, contrapposizione, Condivisione per non dividere territori con muri di confine, Lotta contro ogni divisione violenta tra chi è incluso e chi escluso
Contrapposizione contro ogni aggressione a spazi pubblici, al confinamento della cultura dentro gli angusti spazi degli interessi commerciali.
Come ogni anno la Festa per La Cultura parlerà un linguaggio di pace, essendo come sempre, e forse più di sempre, crocevia di esperienze in cui differenti idiomi artistici si incontrano tra loro ed incitano al dialogo, dove diverse coordinate geografiche e mentali si sovrappongono per un giorno scatenando nuove relazioni ed opportunità, nel tentativo non solo di immaginare ma anche di iniziare a costruire un mondo migliore.


L’iniziativa, fin dalla sua prima edizione, è organizzata e prodotta dall’associazione culturale Controchiave. La festa nasce a Roma il primo sabato di Giugno dell’anno 1994.

Nata in origine come FESTA PER LA MUSICA, in relazione alle crescenti necessità di accogliere al suo interno realtà diverse dall’ambito musicale, la Festa modificò la propria connotazione nel 1997 e da quel momento assunse la denominazione di FESTA PER LA CULTURA. Dal 2017 la FESTA che prima si concentrava nelle piazze e nelle strade adiacenti del quartiere Garbatella, si è “trasferita” nel parco della Scuola primaria “Principe di Piemonte” che accoglie la nostra tre giorni di musica, teatro, performance e arti e come sempre, abbiamo preparato un calendario ricchissimo pensato per adulti e bambini.
Una manifestazione simbolo nella quale si dimostra ampiamente che le proposte artistiche non possono essere schiacciate sul metro di giudizio del mercato, e che c’è una qualificata richiesta di cultura condivisa e partecipata (i grandi eventi non sono e non possono rappresentare l’unica espressione artistica della città di Roma)


Cosa rappresenta la festa.

La Festa rappresenta l’incontro tra la progettualità culturale di una associazione di promozione sociale e l’esigenza di musicisti, attori, danzatori ma anche operatori sociali e singoli cittadini di trovare spazi di confronto, momenti nei quali condividere progetti, luoghi nei quali far nascere storie di relazioni tra linguaggi artistici. Insomma la festa è stata e può continuare ad essere un incubatore culturale, legato al territorio di prossimità ma aperto a tutta la città.

Quest’anno la Festa per la Cultura farà parte della tradizionale manifestazione Estate Romana, organizzata con il supporto di Roma Capitale.
Per la XXIX edizione della Festa vogliamo proporre alla città la nostra idea di condivisione degli spazi tra le realtà vitali del territorio. E il parco della scuola Principe di Piemonte, con l’energia e la vitalità culturale che già vive in questa scuola, è il luogo fisico e ideale migliore: una fucina di insegnamento e di arti, pronta ad accogliere studenti, insegnanti , musicisti e attori, danzatori e writers, e ancora cori, bande popolari, artisti di strada.


Una politica culturale possibile

Il percorso della festa per la cultura si pone come elemento significativo di quello che consideriamo un patrimonio culturale della città.

Questo patrimonio si esprime attraverso la capacità di far emergere produzioni artistiche all’interno di un territorio, che si sostanzia nel mettere in campo progetti efficaci per lo sviluppo delle potenzialità artistiche del futuro.

Allora nella ricerca del come costruire percorsi sostenibili di sviluppo endogeno, a partire dalla valorizzazione del patrimonio di prossimità, realtà come la Festa per la cultura devono poter assumere un ruolo significativo. La capacità dell’associazione di portare in piazza realtà artistiche attive a Roma è anche frutto di una rete di relazioni, esercitate durante il corso degli anni, nei quali si è sempre cercato di sostenere rassegne e produzioni innovative nel campo musicale, teatrale e della danza. Tale azione non è stata mai stata interpretata come una “strategia in grado di innescare processi virtuosi di sviluppo endogeno”, perché di fatto non si trattava di strategia ma di interpretazione della realtà. Non è possibile lasciare il territorio alla desertificazione delle relazioni sociali, e le relazioni sociali non possono essere lasciate al solo campo dell’intrattenimento o dell’evento. Anche i luoghi alternativi, anche quelli che avrebbero dovuto essere gestiti più o meno direttamente dal comune di Roma, spesso si sono trasformati in luoghi di proposte preconfezionate, ospitanti nomi di cartello, ma mai come luoghi di autoproduzione, di formazione artistica, di diffusione dei linguaggi.