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il Programma della Festa

Venerdì 24 giugno

Piazzale

dalle ore 18.00 I ragazzi delle medie presentano:

  • gruppo rock “Iron Mask”
  • gruppo jazz
  • gruppo fiati acustici
  • Lab delle Seconde Medie sulla Canzone

ore 19.15 Plettry volanti di M. Fumenti

dalle ore 20.30 La Notte dei Cori:

  • Brancoro
  • Sing Up
  • La Schola Polifonica Romana
  • Notevolmente
  • Diapason
  • Le mani avanti

Corte

ore 18.00 Banda della Montagnola

La Banda della Montagnola è un progetto che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini e vuole essere un punto di incontro e aggregazione, oltre che di rinascita culturale e musicale per il nostro quartiere.

ore 18.30 Origami Smiles

ore 19.00 SolarPunk

  Presentazione delle attività di SolarPunk –

Il solarpunk è un genere letterario ed è un’estetica. È anche un movimento: immagina un futuro migliore e costruisce strategie operative per renderlo possibile. Nato negli anni ’10 di questo secolo, il solarpunk si fa interprete di sentimenti e istanze che chiedono un progresso collettivo, organico, equo, ecologico, inclusivo. Fin dai suoi inizi esprime una visione politica complessa e aperta, ma chiara: inclusiva, femminista, ecologista, utopista, anarchica, organicista. Anticapitalista, antirazzista, antipatriarcale, antispecista.

solarpunk dimostra una sensibilità non nuova, ma rinnovata: ecologismo e anarchismo si uniscono nella ricerca di un futuro non più nero, ma verde. Il disastro è già passato e – in illustrazioni di città vegetali dove l’Art Nouveau si mischia alla tecnologia e all’arte di arrangiarsi  –  si ricomincia insieme, tuttə: persone di qualsiasi colore, provenienza, condizioni fisiche, età, genere e identità sessuale, riunite in comunità paritarie. Animali umanə e non umanə. Creature: fauna, flora, terra.

La letteratura solarpunk è fatta di racconti, di manifesti e di romanzi.  Il racconto sembra ancora il terreno di elezione del solarpunk attuale. I romanzi solarpunk sono pochi: alcuni non nati, ma dimostratisi tali; altri dichiaratamente sulla strada dell’utopia e debitori all’ecofiction. L’utopia è un riferimento chiaro. Non sottogenere della fantascienza, ma dispositivo narrativo della filosofia: cosa vogliamo fare, come e perché?  I manifesti solarpunk sono documenti programmatici nei quali l’ambientalismo viene accostato all’anarchismo comunitario, al socialismo, alla ribellione e alla guerriglia artistica. Esprimono la volontà di un ripensamento radicale del rapporto tra essere umano e natura: la visione organica del solarpunk si ricollega direttamente all’Ipotesi Gaia di Margulis e Lovelock, e all’ecofiction dagli anni Settanta del Novecento in poi. Incompatibile con una economia basata sul consumo e sulla predazione, il solarpunk non predica un “ritorno alla natura”, ma persegue un progresso consapevole, nel quale la scienza e la tecnologia, usate in maniera trasparente e democratica, ci consentano di raggiungere finalmente l’equilibrio con la nostra biologia e il nostro pianeta. A ciò si aggiunge un’inclusività altrettanto radicale, figlia stavolta dei nostri tempi e degli importanti movimenti di rivolta degli ultimi anni: antirazzismo e rifiuto del patriarcato sono la base per un’inclusività a tutto tondo. Verso le persone (grazie a istanze femministe, LGBTQIA*, antiabiliste), verso le creature tutte, verso il mondo, con il rifiuto di separare ontologicamente l’essere umano dal suo ecosistema.

ore 20.30 ProtoTipi di Scartus

Stimolare la consapevolezza intorno ai problemi del clima e dell’ambiente ed incoraggiare buone pratiche ecologiche sono temi che hanno da sempre hanno piena cittadinanza nella Festa. In particolare, unire l’esigenza di sensibilizzazione sul tema del riciclo al bisogno di espressività artistica è la scommessa su cui punteremo quest’anno ospitando il progetto: PROTOTIPI DI SCARTUS

Ensemble di Musici con strumenti autocostruiti con materiali di scarto, riciclo e riuso e frammenti di storie vibranti sul tema eco-ambiente. Prototipi Di Scartus esplorano le possibilità sonore di oggetti e materiali di uso comune e riuso per trasformarle in Strumenti Musicali, creando un viaggio musicale con ProtoConsigli di Riuso, testi e repertorio musicale che attingono alle sonorità del mondo “riutilizzandole” in nuovi linguaggi comunicativi.

Eco-strumenti:

Fiati: flaumox, clarinox, trombofono, tubulisse

Corde: stickbass

Percussioni: secchiofona

ore 21.15 REMA Project

 Uno spazio ludico e di ricerca dove darsi il permesso di far incontrare e dialogare culture, lingue, immaginari diversi. Uno spazio dove recuperare e rinnovare brani, racconti, storie sbiadite dal tempo e dove scriverne di nuove attraverso la sensibilità di artisti, autori, musicisti che gravitano intorno al progetto.
Alla Festa REMA PROJECT parteciperà in trio con:
SIMONE MARTINO: Voce, Chitarre, Percussioni.
MARIO PUORRO: Voce, Corde, Percussioni
STEFANIA NANNI: Voce, Fisarmonica, Synth, Percussioni

REMA Project si forma nel 2017 dall’incontro delle esperienze artistiche, musicali ed umane di Simone Martino, Luigi Lo Curzio ed Antonio Agnello.  Di li a poco si unisce Claudio Martino che amplia la ricerca nell’ambito visuale e da un importante sostegno anche nel reperimento di diversi testi e della loro storia. Nel 2019 si aggiungono all’organico Carmine Torchia, Stefania Nanni e Mario Puorro.  Nel 2020, con la collaborazione di Giuseppe Mortelliti, inizia la rubrica di divulgazione poetica su youtube “Parole al Vento”.

ore 22.00 TrainDeVille

La Festa Per La Cultura di quest’anno sarà proprio un bel viaggio, oltre i confini, le barriere e i pregiudizi, tra terre e popoli lontani, le loro storie, i loro suoni, le loro tradizioni.  Un bel tratto di questo viaggio lo faremo a bordo del
Traindeville
Un treno metropolitano che tocca le stazioni più colorate della musica etnica, dall’indie folk ai Balcani, da Roma al Flamenco passando per il klezmer, sulle ali del ritmo e della giocosità, magicamente condotto da:
Paolo Camerini
Contrabbasso, basso elettrico, loop, percussioni
e
Ludovica Valori
Voce, fisarmonica, pianoforte, tastiere, trombone

 

 

sabato 25 giugno

Piazzale

ore 18.00 Titubanda

La Titubanda nasce il 1° maggio del 1998 dall’idea forte di poter fare e trasmettere musica al di là di confini e barriere, fuori da qualsiasi logica di merito e di profitto e senza gerarchie all’interno del gruppo. In più di vent’anni di attività ha partecipato a numerosi festival musicali e iniziative, in Italia e all’estero, a sostegno delle istanze socioculturali di quartiere. Banda aperta a diversi generi musicali, alla portata di tutti, il collettivo è in primo luogo un laboratorio per diffondere la pratica degli strumenti e il piacere di suonare insieme.

ore 18.30 KisitoBand

La Festa celebra da sempre, e stavolta ancora di più, una cultura che abbatta le frontiere, superi le differenze e stimoli il dialogo. A darci manforte quest’anno il messaggio di unione e fratellanza di:
Kisitoband
Le idee, i ritmi , i suoni del gruppo uniscono allo stile Afro-Jazz , influenze afro e world music, con testi ricchi di valori e di tradizioni. Il gruppo nasce dall’incontro di alcuni artisti che hanno lasciato il loro paese di origine tanti anni fa, il Senegal, facendo ognuno il proprio percorso musicale in giro per l’ Europa. Si sono poi ritrovati in Italia e hanno deciso di unire la loro esperienza e la loro passione per la musica, dando vita al gruppo KISITOBAND . Il loro motto GOD IS ONE dà vita a un grande messaggio di pace , amore e rispetto all’insegna di convivenza, unione e fratellanza anche tra religioni diverse, cattolici e musulmani , di cui loro sono e vogliono essere di esempio.
PIERRE MICHEL DIATTA, lead vocal e chitarra acustica
PAPIS DIARRA, Basso
JEAN CHARLES, tastiere
ISSA DIARRA, chitarra elettrica
ADI MBAYE percuzioni
MARCELIN DIARRA, batterista

ore 19.30 Filuccio e Fattacci

Quando ci si parte per un lungo viaggio, come promette di essere questa 29ma edizione della Festa, meglio farlo a partire dal proprio territorio, con le sue tradizioni e la sua storia, e la sua capacità di accogliere e dialogare.  Con questo spirito, sabato 25 la Festa accoglierà la musica romana (e non solo!) di: FILUCCIO E FATTACCI 
Quando si parla di musica romana solitamente saltano alla mente i soliti brani noti della seconda metà del Novecento, oppure si classifica l’intero repertorio romanesco semplicisticamente sotto il nome di stornello. Ma c’è un mondo nascosto nei vicoli musicali della città eterna, a volte dimenticato, che va ricercato e rispolverato. E’ proprio questo stimolo che accompagna il gruppo  musicale “Filuccio e Fattacci”, che ripropone il vasto e a volte nascosto repertorio romanesco, fatto non soltanto dei classici e noti stornelli, ma anche di passagalli, serenate, saltarelli, scherzi, monologhi e sonetti musicati, che rivivono grazie alla voce e all’interpretazione del cantante e attore Raffaele Risoli, alla chitarra classica di Stefano Peluso e di quella acustica di Fabio Gammone, alla fisarmonica di Mirko Ceccaroli.
Brani classici e famosi si alternano ad altri meno conosciuti ripescati con attenzione e passione negli archivi musicali. Non mancano i monologhi irriverenti e le canzoni umoristiche tratte dalla cosiddetta rivista e dall’avanspettacolo di inizio ‘900, il repertorio napoletano classico e quello più “ballereccio”, le riletture swing e le canzonette della prima metà del Novecento. L’allegria delle osterie, la magia delle ottobrate romane, i suoni dei vicoli, allegria e divertimento, la genuinità del mondo popolare, la suggestione del passato, atmosfere sonore di tempi ormai lontani e  ricordati in bianco e nero. In una parola “Filuccio e Fattacci”.

ore 20.30 Zenia

Quest’anno alla Festa Per La Cultura spazzeremo via i venti di guerra immaginando un mondo diverso insieme a Nora Tigges ed il suo progetto ZENIA:
Immaginare un paese. Posarlo sulla terra, stretto fra le montagne e il mare. Modellare i suoni della sua lingua, inventare usi e costumi. E poi raccontare storie, leggende, personaggi, memorie dei suoi abitanti attraverso la musica che ne accompagna la vita.
Questa è Zenìa: un paese dove ogni giorno si tende un filo di speranza per disorientare la malasorte offrendo cibo e riparo a chi arriva, dove uomini e donne condividono la paura, il coraggio e l’amore per la bellezza. Sulla scena, come nella taverna del borgo, i canti “tradizionali” di Zenìa sono eseguiti nella loro lingua originale (immaginaria!), accompagnati a brevi narrazioni che aprono spiragli sulla vita di questo luogo assente dalle mappe, ma vicino al cuore.
Nora Tigges – canto, testi
Massimiliano Felice – organetto e chitarra
Davide Roberto – percussioni e canto
Massimiliano Bultrini – chitarra
Caterina Palazzi – contrabbasso
Federica Migliotti – supervisione teatrale e drammaturgica

ore 21.30 BandAdriatica

Trasportata dai venti vorticosi che illuminano le coste del mare orientale, la BandAdriatica voga sulle onde agitate della musica salentina con elementi di tutte le coste sonore mediterranee come una complessa “babilonia”, dove i linguaggi iniziano ad armonizzarsi sulle melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali.Così le tradizioni pugliesi assumono una nuova risonanza e portano lontano gli echi frenetici della musica del Salento attraverso suoni di feste, processioni, funerali, serenate e viaggi di notte, di paese in paese che arrivano dopo dieci anni di ricerca sulle matrici musicali comuni delle sponde del Mare Adriatico, confrontandosi con le musiche di Albania, Macedonia, Croazia, con le fanfare Serbe e il Nord Africa e spingendosi fino al Mediterraneo più orientale.L’esibizione della band ha affascinato la critica del Babel Med 2017 di Marsiglia che l’ha definito “uno delle migliori proposte di tutta la Rassegna” e “uno dei migliori live-act italiani”.BandAdriatica ha collaborato con artisti come Bombino, Mercan Dede, Rony Barrak, Savina Yannatou, Chieftains, Burhan Ochal, Kocani Orkestar, Boban Markovic Orchestra, Fanfara Tirana, Eva Quartet, Cafer Naziblas, Fanfare Ciocarlia e Michel Godard.

Corte

ore 16.30 Laboratorio di Musica Rock condotto da Gianni Pieri

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ore 18.15 Laboratorio di Chitarra Jazz condotto da Francesco Mazzeo

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ore 19.30 Francesco Mazzeo Trio

Francesco Mazzeo – Chitarra

Davide Grottelli – Sax

Gianluca Casadei – Fisarmonica

ore 20.15 Baobab Ensemble

FxC 2022: Un concerto che in un’epoca di innalzamento di nuovi muri e barriere vuole far incontrare le tradizioni musicali delle due sponde del Mare nostrum per far capire attraverso le note e le parole che ciò che unisce è più forte di ciò che divide:

“Cantare il Mediterraneo”  – Barbara Eramo & Baobab ensemble

Un viaggio tra le musiche, le lingue e le storie del Mediterraneo quello proposto da Barbara Eramo insieme al Baobab ensemble, il gruppo vocale e strumentale che nasce dall’esperienza del corso di “Canti e le musiche del Mediterraneo” diretto da Eramo e Stefano Saletti. Nel repertorio si susseguono brani della tradizione balcanica, del Sud d’Italia, canti sefarditi della diaspora ebraica, il fado portoghese, le influenze arabo-andaluse e i canti del Nord Africa. Credendo al concetto di musica come condivisione, si viene immersi nella ricchezza culturale del Mediterraneo, trovando inaspettati e affascinanti punti di contatto tra la nostra tradizione e quella degli altri popoli…

ore 21.00 Dixie Flyer Passengers

  Il Dixie Flyer era un treno che, nei primi anni del ‘900, attraversava gli Stati Uniti, da Chicago alla Florida, toccando le città che più sono state significative nella storia del jazz. Il gruppo vi invita a salire a bordo di questo treno per rivivere da passeggeri le atmosfere festose e più malinconiche di questo lungo viaggio sui binari dell’America dello scorso secolo.

Cecilia Panichelli: voce

Daniele Corvasce: chitarra

Lorenzo Soriano: tromba

ore 22.00 Buccio/Procopio Manouche Duo

Il duo propone ed omaggia i classici della tradizione manouche ispirandosi al fondatore di questo genere musicale europeo, il chitarrista Django Reinhardt, e proponendo anche alcuni valse musette, i tradizionali valzer nati solitamente per fisarmonica, dei quali un grande compositore ed interprete fu l’italiano Tony Murena.

 

domenica 26 giugno

Piazzale

ore 17.30 Banada Cecafumo

La Banda Cecafumo nasce nel 2013, come banda di quartiere (Quadraro) e annovera nel suo organico studenti, musicisti professionisti, lavoratori, pensionati, tutti desiderosi di accompagnare allo studio dello strumento l’insostituibile apporto della musica d’insieme.

ore 18.00 Note Criminali

Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 18.40 FanfaRoma

Fanfaroma nasce all’interno dell’associazione culturale Controchiave nel 2013. É una street band che ribatte i suoni dell’Italian Funk col suo organico di musicisti di varie provenienze, poeti, visionari, camafori e sognatori. Un’organico di irregolari, confusi e stupiti urlatori, convinti che la musica debba essere fatta nelle piazze e nelle strade, che possa essere fruita al di fuori dei grandi eventi riscoprendone il ruolo sociale, politico, estemporaneo, surreale. Un ensemble di 18 elementi che tra gran cassa, trombe, sassofoni e rullanti esprime gli andamenti del jazz, del funk, del raggae e del blues.  Il risultato é un repertorio frizzante ed energico, molto divertente, ma che mantiene la qualitá come base imprescindibile. Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 19.30 Fireworks Band (soul r’n’b)

La “Fireworks band” propone un repertorio soul e r’n’b che ripercorre le orme dei più grandi protagonisti del genere come Etta James e Aretha Franklin, passando per il grande Stevie Wonder e Ray Charles, fino ad arrivare alle più recenti star come Amy Winehouse e Alicia Keys.

Federica Luchetti

Fabrizio Vestri

Federico Procopio

Gaetano De Carli

Federica Riccio

ore 20.15 Orchestra di Villa Pamphili

L’Orchestra di Villa Pamphilj nasce nell’ ambito delle attività di musica d’insieme della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia nel gennaio 2015. Il repertorio si configura nel segno dell’eclettismo e della contaminazione, dal jazz, alla musica contemporanea, all’improvvisazione, da Bartòk, a Ravel, al jazz di H. Mancini e B. Bacharach tra gli altri e classici standard riarrangiati.Ad armonizzare queste risorse c’è l’idea di un sound peculiare da raggiungere per mezzo degli arrangiamenti originali e complessi del M° Fabrizio Cardosa che ne è il direttore

ore 21.30 La Fisarmonica Verde di Andrea Satta

La XXIX edizione della Festa Per La Cultura chiuderà come consuetudine con musica e parole, che racconteranno una storia, che a sua volta ne racconterà altre mille, ma soprattutto ne racconterà una che non ha tempo e che ha a che fare con l’assurdità della guerra, di tutte le guerre, in ogni luogo, in ogni tempo:

La Fisarmonica Verde

di Andrea Satta

Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio.
“La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.

Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. “Lengenfeld” è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.

con Andrea Satta
Angelo Pelini, pianoforte
Giorgio Maria Condemi, chitarra

musiche: Tetes de Bois
regia: Ulderico Pesce

 

Corte

ore 17.30 FanfaRoma

Fanfaroma nasce all’interno dell’associazione culturale Controchiave nel 2013. É una street band che ribatte i suoni dell’Italian Funk col suo organico di musicisti di varie provenienze, poeti, visionari, camafori e sognatori. Un’organico di irregolari, confusi e stupiti urlatori, convinti che la musica debba essere fatta nelle piazze e nelle strade, che possa essere fruita al di fuori dei grandi eventi riscoprendone il ruolo sociale, politico, estemporaneo, surreale. Un ensemble di 18 elementi che tra gran cassa, trombe, sassofoni e rullanti esprime gli andamenti del jazz, del funk, del raggae e del blues.  Il risultato é un repertorio frizzante ed energico, molto divertente, ma che mantiene la qualitá come base imprescindibile. Organizzazione a delinquere di stampo musicale, armata di strumenti, ispirata dagli anni 70

ore 18.00 Percorsi Sonori

ore 19.00 Marco Cecilia

ore 20.30 Angelo Olivieri IMPRO

ore 21.00 MASSIMO FRASCA Trio

ore 22.00 IATO Orchestra

Da sempre la Festa Per La Cultura dedica uno spazio alla ricerca. Non può esserci infatti celebrazione della cultura secondo noi senza uno spazio dedicato alla creatività più pura, libera e fuori dagli schemi. Specialmente quando questa si esprime attraverso il dialogo e la collaborazione tra individui. Domenica 26 sbarca quindi alla Principe la:

IATO ORCHESTRA

Più di venti musiciste e musicisti riuniti in un ensemble versatile e creativo, condotti per l’occasione da Elio Martusciello, docente di musica elettronica al Conservatorio di Napoli, che alterneranno momenti di esplosione sonora ad attimi meditativi, intricate improvvisazioni e loop ritmici, raffinati elementi melodici e incursioni rumoriste, una creazione di un universo sonoro multiforme e in espansione, voci e strumenti di una galassia di musiche inaudite. L’uno è il tutto e la moltitudine è l’uno. Centro di aggregazione di questa realtà è stata la rassegna Iato, che dal 2003 al 2012 ha organizzato stabilmente concerti di musica di ricerca presso “Il Cantiere”, storico spazio sociale a Trastevere (Roma). Dai primi incontri del 2010, fondati sulla libera improvvisazione, il gruppo si è’ poi confrontato con le composizioni e conduction a cura di Mike Cooper, Alvin Curran, Tim Hodgkinson, Gene Coleman, Giancarlo Schiaffini, Elio Martusciello. Dal 2012 è attiva la collaborazione con l’Angelo Mai.